A Spoleto parchi giochi chiusi, Erbaioli: “Riaprirli subito”

Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera Carla Erbaioli

I parchi giochi riaprono in molte città italiane, ma non a Spoleto.
Come ho già evidenziato, con forza, in IV Commissione trovo l’ordinanza sul divieto d’accesso alle aree gioco una mancanza di attenzione nei confronti dei bambini e delle famiglie.

Anche a detta del Sindaco i cittadini in questi mesi si sono comportati in modo responsabile, non si comprende quindi questa ulteriore limitazione, superata tra l’altro da molte città italiane e umbre.
L’amministrazione, non organizzandosi per tempo, ha dimostrato di trascurare, in questa fase, tutto il mondo legato all’infanzia.
I pediatri sono tutti concordi nel ravvisare i gravi rischi a cui vanno incontro i minori stando un periodo così prolungato senza scuola, senza nido, senza servizi educativi, senza possibilità di relazioni e di gioco e spesso esposti ad un uso del web eccessivo ed improprio.
Il gioco soprattutto nella fascia che va da zero a sei anni insegna a gestire le emozioni, sviluppa abilità sociali, crea il senso di identità.
Continuare a privare i bambini della possibilità di giocare, cioè di acquisire questo bagaglio esperienziale, rischia di avere su di essi e sul loro futuro ripercussioni molto gravi.

Non c’è da indugiare oltre. Si riaprano subito almeno alcuni dei 26 spazi gioco presenti a Spoleto.
Non si può continuare a privare ulteriormente i bambini del diritto di giocare, ponendo addirittura multe da 400 a 3000 euro per chi trasgredisce.

Chiudo con due frasi di un appello firmato da un lungo elenco di pediatri e associazioni pediatriche nazionali che invito il Sindaco ad andarsi a leggere per esteso. (metterò il link nel prossimo post): “Vanno aperti e riaperti sollecitamente spazi ludici con componenti educative e vanno messe in campo iniziative specifiche di supporto per i bambini con difficoltà specifiche.
È tempo di riflettere sui doveri non solo di chi si occupa d’infanzia, ma della società intera di prendersi cura di bambini e adolescenti come soggetti di diritti complessi e non procrastinabili, non come mere pedine di riduttive modellistiche epidemiologiche.”
Non metto in dubbio che l’ordinanza sia sicuramente in regola con i decreti, ma non tutte le leggi sono giuste e quindi mi unisco anche io all’appello e aggiungo:
Egregio Sindaco non permetta che i bambini insieme alle loro famiglie si ricordino di Lei per aver tolto loro la possibilità di giocare e relazionarsi. Riapra subito le strutture, o almeno una parte di esse, per il bene dei nostri bambini.