Spoleto, Lucidi (M5S) su Ex-Novelli: “Altro che galline questo è…il gioco dell’oca!”

Riceviamo e pubblichiamo dal senatore Lucidi (M5S):

Nel gioco dell’oca c’è una casella micidiale, quella che se ci caschi dentro torni all’inizio del percorso perché alla Ex-Novelli sta accadendo proprio questo, infatti dopo l’annuncio del fallimento di Alimentitaliani, c’è stato un incontro al MISE e gli organi di stampa hanno riportato al termine di questo incontro che: “davanti al vice ministro Teresa Bellanova è emersa una novità sostanziale: l’attuale proprietà delle società cedute, la Poderi Greco Tommaso, è pronta a “restituirle”. In questo modo anche Fattorie, Bioagricola e Cantine rientrerebbero nel fallimento di Alimentitaliani.”

E il motivo quale sarebbe scusate? perché la parte sana (good-company) del vecchio gruppo, cioè Fattorie, Bioagricola e Cantine dovrebbe entrare dentro un fallimento? un fallimento di una società che è stata separata da circa un anno?

Praticamente un imprenditore acquista un’azienda, che fa parte di un gruppo più grande, e quel che resta del gruppo dopo un anno fallisce e quindi si torna indietro.

E per quale ragione i lavoratori di Spoleto adesso dovrebbero accettare questo passo indietro? Verrà fatto un nuovo accordo, una nuova vendita? i lavoratori saranno nuovamente chiamati ad esprimersi mediante un referendum? per quale motivo il nuovo imprenditore dovrebbe tornare indietro e cedere tutto, visto che anche i giornali parlano di “gioiellino”!?

È evidente che un motivo c’è ed è plausibile ed è immaginabile che la motivazione derivi proprio da cosa c’è scritto dentro la sentenza di fallimento scritta a Castrovillari. Una sentenza con esito molto pesante sopratutto se pensiamo che proprio in queste ore è iniziata la fase di audizione dei creditori dell’azienda madre, il Gruppo Novelli, con oltre 700 soggetti che vantano crediti sulla questa società.

Non è difficile allora a questo punti ipotizzare una reazione a catena che porti Fattorie dentro Alimenti e nuovamente tutto dentro Novelli.

Mi chiedo: ma i lavoratori spoletini e le famiglie spoletine sono un barattolo di marmellata, che lo sposti dove ti fa comodo?

Questa è una vicenda davvero incredibile, sulla quale pesa la totale incapacità gestionale e lungimiranza della politica umbra, ternana, spoletina e amerina e quella dei sindacati. Soggetti politici sui quali i cittadini devono far calare una pubblica vergogna.

Nel tempo che rimane, perché gli amministratori spoletini, in particolare Maria Elena Bececco e Giampiero Panfili, non alzano barricate per difendere l’azienda spoletina?

STEFANO LUCIDI

One Response

  1. Caro Lucidi, da un Senatore mi aspetterei qualcosa di uno spessore maggiore visto che il diritto fallimentare prevede chiaramente che chi è in aria di fallimento non può liberarsi di attivo a suo piacimento perchè potrebbe ledere gli interessi dei creditori, quindi è giusto che la good company rientri in Alimenti Italiani per soddisfare i crediti tutti allo stesso modo….
    e poi a sua volta deve rientrare in Gruppo Novelli a soddisfare quelli di gruppo Novelli che avevano accettato il concordato potendo contare su delle aziende e non su scatole vuote come hanno lasciato il Gruppo Novelli gli amministratori del MISE…
    Ma quello che mi chiedo adesso e LE chiedo…è più importante fare giustizia o fare giustizia elettorale?

    Mi spiego, ma l’azienda Gruppo Novelli che i Novelli hanno creato, cresciuto e che ha distribuito milioni e milioni di stipendi negli anni… e che una crisi finanziaria creata ad arte dall’Europa, da Monti e dal credit crunch… ha mandato in concordato… a chi è stata sottratta?
    Ecco allora mi chiederei se giustizia deve essere fatta che sia fatta fino in fondo tornando a monte
    …e cioè a coloro ai quali l’azienda è stata affidata e fatta gestire per 5 anni, scelti tra amministratori ben accetti da MISE e BANCHE che secondo previsione, avrebbero dovuto ristrutturarla e riportarla al successo che meritava, e che invece hanno raddoppiato i debiti e perso tanti e tanti soldi in 5 anni che l’azienda non aveva mai perso nemmeno in 100 anni di vita
    Certo è meno “elettorale” parlare dell’ingiustizia subita da 4 soci, piuttosto che parlare dei 300 lavoratori.

    Quindi facciamo giustizia elettorale…lasciamo le good companies in mano ai Greco che almeno si salvano i posti di lavoro e buona notte al secchio al diritto e alla giustizia.
    Anzi ‘na bella cooperativa, come nei peggiori regimi comunisti e buona notte al secchio anche al diritto privato e agli imprenditori.

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