Spoleto, Boccardo: “Ci saranno polemiche, ma è ora di diminuire le messe”

Renato-Boccardo-51-1024x681Spoleto, Boccardo: “Ci saranno polemiche, ma è tempo di tagliare le messe”

«E’ tempo di una seria e intelligente revisione del numero e degli orari delle messe coscienti che l’evangelizzazione non si fa unicamente e soprattutto assicurando ovunque la celebrazione della Messa domenicale, ma anche favorendo concretamente la frequentazione della Sacra Scrittura, la preghiera della Liturgia delle ore, il percorso di catechesi per gli adulti e i giovani, le iniziative e la testimonianza della carità».

Ad annunciarlo è l’arcivescovo Renato Boccardo intenzionato a tagliare le celebrazioni eucaristiche: “Invito i parroci ed i Consigli pastorali di Pievania ad esaminare seriamente la questione, liberi da ogni campanilismo e da inutili nostalgie per un tempo che non è più il nostro. Si tenga conto, a questo proposito, che il sacerdote deve avere il tempo necessario per intrattenersi con la gente dopo la Messa, senza dover “fuggire” di corsa perché atteso altrove per un’altra celebrazione”. 

La novità è arrivata durante l’assemblea diocesana di domenica: “Succede talvolta che, in occasione di qualche evento o provvedimento, si scatenino reazioni e commenti e giudizi, affidati anche a giornali on-line o a Facebook e molte volte protetti dall’anonimatom nei quali l’ignoranza ha spesso il sopravvento sulla logica e anche sull’educazione. Come se la prassi pastorale di una diocesi dovesse essere governata e regolata dal sentire della maggioranza o dalla pressione esercitata dall’opinione pubblica. Qualcuno suggerisce di non toccare, di lasciar stare, di aspettare. Ma un vescovo è mandato ad una comunità diocesana non per conservare ad ogni costo l’esistente, quasi fosse il custode di un museo, e neanche per cercare l’approvazione e l’applauso; il suo ministero consiste nell’amare, servire e guidare la diocesi e nell’agire secondo coscienza davanti a Dio affinché la gioia della Buona Novella sia da tutti conosciuta, esperimentata e amata”. 

Boccardo ha toccato il tema dell’allontanamento dei giovani dalla Chiesa: spiega infatti che in 6 anni ha cresimato circa 3500 ragazzi. «Dove sono? – si chiede – Quanti di loro frequentano la messa domenicale e le altre attività formative e ricreative proposte dalla parrocchia? Non possiamo accontentarci delle lamentazioni di parroci e catechiste che denunciano l’abbandono della vita parrocchiale e della pratica religiosa dopo la Cresima, responsabilizzando di ciò le famiglie, la società, il mondo di internet e tutto il resto… Domandiamoci piuttosto perché non vengono più con noi, come mai la nostra proposta li lascia indifferenti. Non sarà che siamo, alla fine, poco credi