Carni cancerogene, sindaco di Norcia: “La nostra salsiccia non è wurstel”

DSC_3578Carni cancerogene, sindaco di Norcia: “La nostra salsiccia non è wurstel”

Anche il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, quest’oggi raggiunto al telefono da diversi giornalisti, interviene in prima persona sulla questione delle “carni rosse” che sta tenendo banco sulla stampa, non solo nazionale, dopo l’allarme lanciato dall’OMS sulla loro pericolosità (con riferimento particolare alle carni lavorate), in quanto cibi potenzialmente cancerogeni.

“Questo allarme generalizzato – evidenzia Alemanno – rischia di colpire uno dei settori chiave dell’agroalimentare italiano e della nostra stessa economia da sempre basata prevalentemente sulla ‘norcineria’, la nobile e secolare arte della lavorazione della carne suina. In questo contesto è necessario distinguere nettamente i prodotti di alta qualità da quelli scadenti e a basso costo. Per fare solo un esempio, una salsiccia che viene prodotta nel nostro territorio, nel rispetto di tutte le disposizioni e i disciplinari di produzione, a garanzia della qualità, non può essere affatto paragonata ad un wurstel o ad un altro tipo di prodotto più lavorato e/o affumicato. La lavorazione delle nostre carni – precisa – viene fatta con metodi tradizionali e assolutamente naturali, con l’esclusivo utilizzo del sale e la stagionatura in cantina, senza ricorrere ai conservanti e all’affumicatura”.

“Il rapporto dell’OMS inoltre – fa notare – è stato eseguito su scala globale, tenendo conto di abitudini alimentari molto diverse dalle nostre, come quelle statunitensi dove il consumo della carne è del 60% in più rispetto all’Italia. Ciò che serve, come in tutte le cose – sottolinea – è l’equilibrio e la giusta misura. E come ha fatto notare la Coldiretti questi giorni, in una dieta mediterranea la carne, grazie ai suoi importanti valori nutrizionali, ha fatto persino annoverare gli italiani tra le popolazioni più longeve al mondo”. “La necessità, non più procrastinabile – conclude – è quella di tornare alla qualità, come quella garantita dai nostri prodotti. Perché la qualità – rimarca – abbinata all’adozione di alcune precauzioni particolari, come la cottura attenta dei cibi, è il presupposto fondamentale da cui partire e su cui puntare per evitare possibili pericoli. Ma questo i nostri produttori lo sanno bene, da intere generazioni”.