Loretoni "il sincero", Bernelli "l'impavido", Petrini il "gattamocione"

La lettera che il sottosegretario scrive al Sindaco , il Sidaco che la legge prima della mozione contro il doppio incarico di Ferrara, l’opposizione che si spacca. Questo il riassunto di un film incredibile consumato in consiglio comunale, mentre la città incredula non sà che futurò avrà la manifestazione menottiana. Angelo Loretoni, il non politico , ammette : mi hanno chiamato da Roma , hanno detto che è uno dei nostri e di lasciarlo stare, Petrini, il rappresentante delle forze economiche,  che sfodera le armi della diplomazia: non si può attaccare Ferrara, perchè il ministero taglia i fondi e ne soffrirebbe la città e alla fine Bernelli, quello che di fegato ne dimostra sempre tanto che va dritto a quello che era l’obiettivo : impedire che tutto il potere del Festival sia nelle mani di uno solo. Non era stato mai permesso neanche a lui , il Fondatore, Giacarlo Menotti,  colui che aveva trasformato una tranquilla e anonima cittadina di provincia nella capitale mondiale della cultura. Persino la maggioranza , non lo dice, ma rimane male di questa lettera minatoria, di questo voler dire l’ultima parola giudicando da fuori , senza vedere qui , in loco,  come stanno davvero le cose. Noi potremmo parlare di episodi sconcertanti avvenuti in tarda notte lontano dai clamori, scenette imbarazzanti , che farebbero ridere se non riguardassero anche il presente e il futuro di Spoleto. Così una lettera, una semplice lettera di un sottosegretario,  manda in frantumi il tentativo almeno di provare a mettere dei paletti, di provare a cercare una soluzione al di là della propaganda che è stata creata sulla manifestazione, ma che è lontana dalla realtà. Spoleto ce la potrebbe ancora fare, ma non così …. non con la paura di scrivere la propria storia: il 2012 termine in cui scadrà il contratto a Ferrara, potrebbe essere troppo tardi.