Morire di sport? A Spoleto etica e medicina a confronto il 5 e 6 maggio

La morte improvvisa di un atleta, di un giovane che pratica sport trova sempre ampia eco nei media e nell’opinione pubblica, e i più colpiti – secondo alcune analisi sarebbero attorno all’80 per cento – sono coloro che non praticano sport a livello agonistico. Il mondo della medicina e quello sportivo si sono sempre più impegnati sul terreno della prevenzione e di una corretta educazione sanitaria.

Il tema, Morire di sport? è al centro di una due giorni che si svolgerà a Spoleto, località Camporoppolo, con l’obiettivo di riflettere, da un lato, sulle strategie in atto per prevenire le morti improvvise, e, dall’altro, sul modo attraverso il quale giornalisti e comunicatori sono chiamati a raccontare nel rispetto della persona e delle regole deontologiche della professione.

Promosso dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) nazionale, in collaborazione con la Commissione Sanità e la Sezione UCID di Isernia, il convegno vedrà la partecipazione di giornalisti, teologi, politici, medici e atleti di fama nazionale: tra questi il presidente del CONI Giovanni Malagò, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giuseppe Baturi, la segretaria della Commissione sanità del Senato, senatrice Elena Leonardi, il Sindaco di Spoleto, Andrea Sisti; i medici Paola Pisanti, Consulente malattie croniche Ministero della Salute, Marco Pozzi direttore del reparto di Cardiochirurgia e cardiologia pediatrica Ospedali Riuniti Ancona, la nutrizionista Federica Sanges, i giornalisti Marco Franzelli direttore di Rai sport, Monica Di Loreto, conduttrice del programma “Il mio medico” su Tv2000, Roberta Gisotti, docente e autrice Rai. Ci saranno anche le testimonianze dei genitori di una giocatrice di basket morta a dodici anni, e della schermitrice Elisa Di Francisca, argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. 

L’evento ha il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana, della Società Dante Alighieri, del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il convegno è accreditato per la formazione continua dei giornalisti, 3 crediti.