Spoleto, USB: “Rimane gravissima la situazione per l’ospedale”

Riceviamo e pubblichiamo da USB

“RIMANE GRAVISSIMA LA SITUAZIONE PER L’OSPEDALE SAN MATTEO E PER I SERVIZI TERRITORIALI DI SPOLETO – VALNERINA”

Dal Consiglio Comunale Aperto del 12, al di là della organizzazione che ha soffocato la partecipazione delle Associazioni, sono arrivate conferme irresponsabili da parte della Giunta regionale sulla tutela della salute pubblica. In sostanza si è ribadita la subordinazione del Piano sanitario e del 3° Polo, non ai bisogni di cure reclamate a gran voce dalla popolazione, ma alla necessità di rientrare dal buco di bilancio. Sbalordisce che non vengano affatto percepiti sia l’enorme disagio dei pazienti, soprattutto dei più fragili, che non trovano più nel territorio adeguate risposte sanitarie, sia la immediata necessità di aumentare le risorse economiche per la Sanità Pubblica al livello dei paesi più progrediti.

Come USB Umbria contestiamo il nuovo Piano Sanitario Regionale nella sua globalità perché dietro il titolone “Efficientamento e Riqualificazione” si nasconde, da un lato l’aggravarsi dello smantellamento della Sanità Pubblica in Umbria, dall’altro la pesante penalizzazione di alcuni territori, vedi il Lago Trasimeno, l’Alta Valle del Tevere, il Ternano con la grave situazione ad Amelia. 

Senza alcun dubbio, però, anche con il progetto del 3° Polo regionale, il distretto maggiormente bersagliato è quello di Spoleto-Valnerina, i cui cittadini sono già stati privati delle cure di tutte le altre patologie durante la configurazione Covid del San Matteo (a tal proposito sottolineiamo la gravità, da parte della Regione, di non aver coinvolto i cittadini né attivato alcun confronto con le Istituzioni delle comunità locali). Ma la sorpresa e l’irritazione di allora, oggi si sono trasformate nella consapevolezza che la chiusura di colpo di interi reparti all’ospedale di Spoleto faceva parte di un disegno ben preciso che si è concretizzato nel Progetto del 3° Polo, cioè il definitivo ridimensionamento del San Matteo, con la perdita dell’area materno-infantile,  tutta la Chirurgia d’Urgenza e la Traumatologia!

Rammentiamo che, terminata l’emergenza Covid, il ripristino di tutti i reparti con l’annesso personale e il livello dei Servizi fu garantito in più occasioni dall’Istituzione regionale, ma non se ne vede traccia. Assistiamo a tante testimonianze di gravi carenze di personale, ai casi di una certa gravità dirottati a Foligno con l’inevitabile sovraffollamento di pazienti e disagi a non finire, nonostante l’abnegazione dei Sanitari del tutto insufficienti.

In particolare la chiusura del punto nascite di Spoleto, un vero fiore all’occhiello, ha provocato una trasversale indignazione. Di fatto anche il chiarimento della Direzione della USL 2 in merito ai rilievi del Consigliere regionale De Luca ha avvalorato quanto , come associazioni, diciamo da tempo. La stessa Direzione evidenzia che nel 2020 (dal 1 gennaio al 26 ottobre, ultimo giorno di attività) quasi la metà dei parti sono stati di donne giunte da fuori Distretto, a dimostrazione, appunto, dell’eccellenza del punto nascite di Spoleto. Riguardo al numero dei parti sotto ai 500, è ben noto che il parere del Ministero è consultivo e la decisione sulla deroga è “politica”della regione, che ha robusti motivi per riattivare l’area materno-infantile e tutti i reparti precovid al San Matteo. 

Indubbiamente sulle situazioni territoriali pesano le scellerate scelte nazionali, a partire dalla Riforma del 1992 che avvia la regionalizzazione della Sanità e introduce il concetto di Aziendalizzazione, con il risultato che sono iniziati i tagli di posti letto e di personale; la spesa sanitaria è scesa sotto la media della UE, mentre la spesa privata è diventata sempre più alta e sopra la media della UE, con conseguenti disuguaglianze nell’accesso alle cure!

Ma evidenziamo, comunque, che nel 2000 la Sanità Umbra, pur condannando senza appello  tante decisioni e gestioni clientelari, era ancora tra le migliori. La spesa primaria procapite per la sanità era più alta tra tutte le regioni (2^ solo alla Provincia autonoma di Bolzano), mentre 20 anni dopo è addirittura scesa sotto la media nazionale.  

A nostro avviso la pandemia dovrebbe averci insegnato la lezione e oggi in Umbria abbiamo urgentemente bisogno, non di tagli, ma al contrario  di un imprescindibile aumento di Spesa per l’assunzione, a tempo indeterminato, di personale sanitario, attraverso un finanziamento della regione Umbria ( come sta avvenendo in altre regioni), altrimenti non ci potrà essere una vera svolta per alleviare il bisogno di salute per la grande maggioranza della popolazione.

Inoltre come USB Umbria diciamo basta con il trasferimento di soldi pubblici alle strutture private (siamo arrivati a 38 miliardi/anno a livello nazionale), pretendiamo il rispetto dei cittadini, al diritto “universale e non negoziabile” ad essere curati e soprattutto a non ammalarsi. Rivendichiamo una sanità basata sulla prevenzione attraverso la riorganizzazione della medicina territoriale, con l’individuazione e la rimozione delle fonti di rischio, anche ambientali e sui luoghi di lavoro.

D’altronde questi sono i principi ispiratori della 833/78 che ha istituito il S.S.N., ma dai quali ci si sta allontanando sempre più, riforma dopo riforma, piani dopo piani. Ma questa volta la Giunta Tesei può esser certa che, se il Piano sanitario e del 3° Polo non verranno riscritti, garantendo il diritto alla salute in tutti i territori, la protesta non si fermerà e giorno dopo giorno incrementeremo gli sforzi per ottenere quanto necessario per il benessere della collettività.

N.B. Di seguito la richiesta della USB depositata agli atti del Consiglio Comunale Aperto affinché il Consiglio Comunale di Spoleto si esprima in trasparenza per un forte impegno sul ripristino dei reparti, dei servizi e del personale alla situazione esistente nel San Matteo prima della configurazione Covid. La cittadinanza da mesi chiede che ristabilire tale assetto sia preventivo, come condizione minima e indispensabile, per qualsiasi discorso sul progetto di 3° Polo ed integrazione (non subordinazione) del San Matteo con altri ospedali.

 

RICHIESTE DI USB  P.I. UMBRIA AL CONSIGLIO COMUNALE APERTO DI SPOLETO – 12/01/2023

La USB Umbria, al fine di tutelare gli interessi collettivi riguardo la salvaguardia della salute pubblica del territorio Spoleto-Valnerina, chiede al Consiglio Comunale di Spoleto di esprimersi tramite tempestivo esame e voto sulle seguenti proposte:

  1. richiesta alla Direzione della USL2 e alla Giunta regionale dell’Umbria di riattivare l’area materno-infantile e tutti i reparti precovid al San Matteo degli Infermi, come garantito in più occasioni dalla stessa Istituzione regionale;
  2. richiesta alla Direzione della USL2 e alla Giunta regionale dell’Umbria della conseguente dotazione del Personale Sanitario necessario per la piena funzionalità degli stessi reparti e servizi sopracitati, attraverso una ricerca interna alla USL2 dei sanitari che già vi prestavano il servizio prima della configurazione covid o, in alternativa, tramite assunzioni a tempo indeterminato.

La USB chiede che tali proposte siano messe agli atti del Consiglio odierno.

PER IL COORDINAMENTO REGIONALE USB P.I.