Spoleto, Sergio Grifoni sull’ospedale: “Cosa sarà dopo il quattro Ottobre?”

Preciso e puntuale l’intervento del candidato Sindaco, Sergio Grifoni, all’incontro con gli altri candidati organizzato dall’Associazione San Matteo.

“Mi sono sentito a casa – ha affermato Grifoni – visto che la San Matteo fa parte dello Spoleto City Forum, entità che mi ha visto portavoce per tanti anni, e nella quale ho sempre rappresentato le istanze della città in generale, e del nostro ospedale in particolare”.

Una materia quindi più che conosciuta dal candidato sindaco, fattore questo che gli ha consentito di affrontare gli argomenti attinenti con la necessaria cognizione di causa, senza giri di parole, o improvvisazioni. C’è stato poi uno sfogo al margine della riunione da parte dello stesso Grifoni: “La mia candidatura nell’ambito di una specifica coalizione – si è sfogato – che vede una componente importante della maggioranza regionale, non ha minimamente scalfito la determinazione a sostenere con forza le ragioni del nostro nosocomio anzi, ha rafforzato la possibilità di ascolto e di confronto con chi poi dovrà adottare determinate decisioni. Qualcuno, in maniera strumentale, mi accusa di essermi alleato con chi ha affossato il nostro ospedale, non rendendosi conto, o forse sì, che il San Matteo, per anni ed anni, è stato spogliato, come foglie di un carciofo, della maggior parte delle sue eccellenze, diventando un ricettacolo fortemente vulnerabile. Non ci ricordiamo quanto personale mancava e quanti servizi erano in sofferenza prima dell’avvento del Covid? Non ci ricordiamo le manifestazioni, le petizioni, i viaggi a Perugia, le barricate, per i soprusi subiti. Ed allora mi chiedo: dove erano tutti questi paladini e difensori dell’ultima ora quando ciò avveniva? Non li ho visti con me a battere i pugni quando era sconveniente metterci la faccia! E adesso hanno il coraggio di accusarmi di aver dimenticato tutto questo. Si vergognino!”

Ritornando ai temi affrontati dallo stesso candidato nell’ambito dell’incontro in parola, Grifoni ha ribadito il concetto di analizzare la problematica ospedale, e medicina del territorio, in due momenti distinti, ma correlati tra loro.

Il primo sta nella necessità assoluta di reintegrare l’ospedale con i servizi interrotto durante la pandemia, compreso il Punto Nascite.

Il secondo, quello più importante, di mettersi intorno ad un tavolo con la Regione, Spoleto, Foligno e Valnerina, per stabilire quali servizi in esclusiva dovranno essere previsti in ogni realtà territoriale, senza creare deleteri doppioni e con pari dignità. Il tutto poi da inserire nel prossimo Piano Sanitario Regionale.

“Sono anni – ha concluso Grifoni – che chiediamo questo tavolo di concertazione, mai concesso. Ora sembra che, finalmente, questa importante azione di razionalizzazione dei servizi venga messa in atto, per buona pace di chi, una volta risolti i problemi, come auspico con forza, non ha più argomenti per protestare: sempre e a prescindere!”.