Spoleto7libri: Heimat di Nora Krug, Einaudi

 Questa settimana vi consigliamo una straordinaria graphic novel : Heimat l’album di una famiglia tedesca

Nella forma di diario-collage (in cui i disegni riproducono l’effetto di ricordi, foto, biglietti, fiori attaccati con adesivo tra una frase e l’altra) una giovane donna tedesca che vive in America riversa su queste coloratissime pagine il percorso della sua ricerca nella storia di famiglia del secolo scorso : perché sente che non le è possibile ricostruire la propria identità nazionale senza sapere se e come i suoi familiari abbiano partecipato al nazismo.

Pensa che per sopravvivere al senso di colpa collettivo sia necessario sapere quanto la propria famiglia sia stata coinvolta, quante colpe individuali si annidino tra i rami del proprio albero genealogico.
Con questo vivacissimo libro- diario possiamo partecipare a questa ricerca tra archivi, vecchie casse e scatole di ricordi, visite e incontri con parenti prima sconosciuti.
Ed è davvero emozionante avere l’opportunità di entrare, attraverso vecchi cimeli, documenti e quaderni di scuola degli anni 30, nella vita quotidiana di persone semplici, quelle su cui la Storia è passata, implacabile, travolgendole e trasformandole in vittime o “mitlaufer” (gregari, ciò collaboratori) o criminali, tutti comunque piccole pedine di un grande orrore.
Una graphic-novel davvero geniale che nasce in un momento storico in cui l’avanzata dell’estrema destra, non solo in Germania, ci mette di nuovo, a distanza di appena un secolo, tutti a rischio.

“Faccio domanda per la cittadinanza americana e, nel modulo per la naturalizzazione, mi chiedono di rispondere alle stesse domande a cui rispose Willi nel suo questionario :
– tra il 23 marzo 1933 e l’8 maggio 1945 ha lavorato o collaborato con il governo nazista della Germania? –
Segno la casella a destra sapendo che mio nonno avrebbe segnato quella a sinistra e sono contenta di aver fatto tutte le domande che dovevo, di essere tornata indietro a raccogliere le briciole di pane, di aver guardato fino a essere sicura che non ne fosse rimasta nemmeno una, di sapere quello che prima non sapevo: che la HEIMAT si ritrova solo nel ricordo, che comincia a esistere solo quando l’hai persa.
Le elezioni nazionali tedesche del 2017 hanno visto emergere un nuovo partito di destra. L’estrema destra ha rivendicato seggi in parlamento per la prima volta dopo oltre mezzo secolo.
In un vagone affollato della metropolitana di New York mi torna in mente la lettera che il
sindaco di Karlsruhe scrisse al capo della polizia nel 1940:
– Il personale tranviario e gli utenti lamentano di continuo l’atteggiamento insolente e provocatorio che hanno gli ebrei sui tram affollati, dove si rifiutano anche di cedere il posto alle signore tedesche-
Un signore con la kippah in piedi accanto a me chiede alla donna che mi siede davanti di offrirmi il posto e io lo ringrazio, ancora imbarazzata dal mio accento tedesco…”
Nora Krug, HEIMAT, Einaudi
 Francesca Berardi