Spoleto, la dinastia Cesaretti giunge alla quarta generazione nella gestione del Moto Club

La dinastia Cesaretti giunge alla quarta generazione impegnata nello sport e nella gestione del Moto Club Spoleto, il quale a sua volta, festeggia quest’anno i 100 anni dalla fondazione.

Tutto iniziò con nonno Duilio, consigliere del Moto Club Spoleto e, in alcune legislature, vicepresidente, che si occupò per anni della gestione della pista di motocross di Poreta.

Dopo di lui i suoi figli Sebastiano e Giuseppe hanno ricoperto vari incarichi nel moto club, consigliere, vicepresidente, segretario, tesoriere. Sebastiano (detto “Bastiano”) è un jolly tuttofare, capace di risolvere qualunque problema logistico, ma è stata anche un valente tecnico nel settore della gare di auto per fuoristrada 4 x 4, ove è giunto a conquistare il titolo italiano coi suoi piloti. Giuseppe, oltre che attento contabile delle sempre risicate finanze del club, è stato impegnato per anni anche nella pallavolo, ove è arrivato ad arbitrare in serie B.

Cresciuto il figlio di Sebastiano, Daniele, è divenuto prima consigliere è poi da oltre dieci anni Presidente del glorioso e blasonato Moto Club Spoleto, che con lui ha raccolto enormi successi organizzativi, dal National Trophy, uno dei più importanti campionati di velocità su pista in Italia, ai due campionati del mondo di Enduro organizzati a Spoleto, ai campionati europei di velocità in salita che poi hanno portato il club a gestire l’intero campionato italiano della salita.

Ed ora, con la terza prova del National Trophy, ad Imola, nell’ambito del C.I.V., campionato italiano velocità, avendo conseguito il diploma di maturità, anche il figlio di Daniele, Alessandro, ha trovato modo di entrare nella organizzazione, rappresentando così la quarta generazione della famiglia Cesaretti ad impegnarsi nello sport e nel motorismo.

Una foto ritrae la famiglia sul rettilineo dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, l’altra è invece del compianto Duilio, ritratto durante un incontro con il 6 volte campione del mondo Max Biaggi: