Incontro con Simona Petrioli, la scrittrice spoletina che ha ambientato il suo romanzo a Spoleto

Continua il nostro apprezzatissimo viaggio attraverso i nuovi scrittori della nostra città. Questa volta la nostra specialissima inviata ha incontrato Simona Petrioli.

1. Simona, come ti sei accostata alla scrittura?
Mi sono avvicinata alla scrittura un po’ per caso. Ho iniziato scrivendo alcuni miei pensieri, scoprendo con sorpresa che le parole comparivano sul foglio bianco come un diluvio; evidentemente avevo un bagaglio interiore di emozioni da trasformare in parole scritte, e questo “processo” mi faceva stare davvero bene. Da lì è nato il tentativo di andare oltre i miei pensieri e provare a scrivere e inventare una storia.

2. “Il colore incerto dei ricordi” è il tuo primo libro. Cosa ha significato per te?
Il significato è principalmente uno: con l’impegno e la determinazione si raggiungono risultati anche inaspettati. È stata una scommessa con me stessa e mi ha aperto un mondo bellissimo, fatto di continuo confronto con le persone, necessario per la mia crescita a livello personale.

3. Il tuo secondo romanzo “Come acqua liquida”, uscito questa estate, è ambientato a Spoleto. Come mai questa scelta?
Sono nata a Spoleto e ci ho vissuto fino all’età di ventidue anni. Nessuna città sarà mai più bella di quella in cui ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza. Mi piaceva renderle in qualche modo “omaggio”, descrivendo i luoghi del centro storico che per me hanno più significato. Credo sia importante ricordare sempre le proprie radici.

4. Hai già in mente un’idea per il terzo romanzo?
Ho già scritto qualcosa nel frattempo. All’inizio del prossimo anno verrà pubblicato un racconto breve, in un libro che sarà una raccolta di racconti scritto da un totale di dieci autori; una collaborazione che verrà pubblicata dalla casa editrice Bertoni Editore.

5. Hai tenuto numerose presentazioni dei tuoi libri in tutta Italia, prima che l’emergenza Covid lo impedisse. Quali emozioni ti ha suscitato l’incontro con le persone?
L’incontro con le persone mi affascina sempre, perché, come dicevo prima, il confronto con diverse idee e diversi punti di vista è per me necessario. Ho presentato il mio primo libro, oltre che in Umbria nelle sua totalità o quasi, anche a Milano, Roma e Napoli; Torino era in programma per il secondo romanzo, appuntamento purtroppo sfumato a causa del Covid. Spero di poter tornare presto alla normalità, proprio per condividere momenti di aggregazione dei quali sento molto la mancanza.

6. Se dovessi consigliare uno dei tuoi libri ai nostri lettori, per che tipo di persona suggeriresti il primo e per quale il secondo?
Entrambi sono romanzi introspettivi, ma hanno due “caratteri” diversi, se così vogliamo dire. Il “Colore incerto dei ricordi” è una storia molto più sentimentale, mentre “Come acqua liquida” è un romanzo che punta di più verso il sociale. Sentendo i commenti dei miei lettori, in maggioranza le donne preferiscono il primo, mentre gli uomini il secondo.

One Response

  1. Simona è una persona sensibile e attenta, si percepisce da come si racconta e racconta. Curiosa della vita e capace di incuriosire il lettore. Nicolina Moretta

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