Spoleto, Ospedale: 70 posti per Covid, restano attivi solo i servizi di oncologia, radioterapia e dialisi

Quello di oggi è un gravissimo oltraggio alla città di Spoleto, alle sue istituzioni e ai suoi cittadini. Non una riga dell’ordinanza, annunciata e illustrata in conferenza stampa dalla Presidente Donatella Tesei, è stata oggetto di confronto con l’amministrazione comunale”.

Interviene così il Sindaco Umberto de Augustinis al termine della conferenza stampa della Regione Umbria, nel corso della quale è stato illustrato il piano di riorganizzazione ospedaliera in funzione dell’emergenza sanitaria. All’ospedale di Spoleto verranno allestiti 70 posti per i malati Covid e resteranno attivi solo i servizi di oncologia, radioterapia e dialisi.  

 

Le informazioni le abbiamo apprese, come tutti, nel corso dell’incontro con i giornalisti: non c’è stata nemmeno la cortesia istituzionale di condividere i contenuti prima di renderli pubblici, di discuterli, di considerare le necessità di un territorio che ha sempre collaborato attivamente e con grande senso di responsabilità con i vertici regionali.

 

Tutto questo è avvenuto nonostante le ragioni manifestate, i fortissimi dubbi espressi, la richiesta di non riorganizzare la rete ospedaliera regionale azzerando i servizi sanitari del nostro nosocomio.

 

Niente di tutto questo è stato preso in considerazione: l’emergenza sanitaria è stata utilizzata in una chiave inaccettabile, nel metodo e nella sostanza, mortificando le ragioni di una città intera.

 

Ritengo inaccettabile il comportamento della Presidente Tesei, della giunta regionale e dello staff sanitario. Mai avrei immaginato di dovermi esprimere in questi termini e mai avrei pensato di dovermi confrontare con una situazione del genere, soprattutto in un momento così delicato per tutti. Arrivati a questo punto faremo quanto è in nostro potere per evitare che la nostra comunità subisca le conseguenze di scelte così miopi e dannose”.

2 Responses

  1. E inaudito io ho la sarcoidosi grave e altre patologie dove vado non ce la faccio a stare in piedi

  2. Insensibilità e arroganza inaccettabili

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