“Quali azioni intende mettere in campo la Giunta regionale per la riparazione dei dissesti presso la ex ferrovia Spoleto Norcia, causati dal sisma 2016 e quali misure vuole intraprendere per la valorizzazione dell’infrastruttura a fini turistici come ciclovia ad alta attrattività”: questo l’oggetto di un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali della Lega, Francesca Peppucci e Valerio Mancini e sottoscritta dall’intero Gruppo.
“La Spoleto-Norcia – ricordano gli esponenti leghisti – era una linea ferroviaria inaugurata nel 1926 e soppressa nel 1968, costituita da 19 gallerie e 24 viadotti, considerata sin dall’epoca un capolavoro di ingegneria ferroviaria. Dopo molti anni di inutilizzo, nel 2000, sono stati intrapresi lavori di recupero e messa in sicurezza del tracciato come nuova ciclovia a forte attrattività turistica, che hanno permesso nel luglio 2014 di inaugurare l’attuale percorso ciclo – pedonale. Il tracciato si può dividere in quattro tratti, ognuno con delle caratteristiche peculiari che possono soddisfare le esigenze di un’ampia fetta di appassionati di attività all’aperto essendo percorribili in bici, a piedi e a cavallo. Non a caso nel 2015, l’itinerario formato dalla pista ciclabile Spoleto-Norcia è risultato vincitore assoluto del premio ‘Italian Green Road Award’ nell’ambito del Cosmo Bike Show, e lo stesso percorso è stato premiato come migliore via green d’Italia. Dal 2014, inoltre, vi si tiene uno dei più importanti eventi ciclo – turistici d’Italia, capace di attirare oltre 2000 amanti della Mtb ogni anno”. I consiglieri Peppucci e Mancini, nell’evidenziare che “circa sei chilometri di tracciato tra Casale Volpetti e Serravalle sono negli anni andati completamente perduti” e che “a seguito del sisma del 2016, vari tratti della vecchia ferrovia sono stati chiusi e che ad oggi sono aperti solo il tratto Spoleto-Stazione di Caprareccia (6,5 chilometri) e Sant’Anatolia di Narco – Piedipatemo (5 chilometri) sul totale di 51 chilometri originari”, rimarcano come “l’ex ferrovia Spoleto-Norcia rappresenti un grande progetto strategico che riguarda l’intera regione Umbria, utile – concludono – alla promozione del nostro territorio ed allo sviluppo economico dello stesso, soprattutto in seguito dell’emergenza Covid 19”.