Ex Novelli, Lucidi del M5s: “Servivano più garanzie per Ovito”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del senatore Stefano Lucidi (M5s) sulla crisi della ex Novelli

Sono molte le novità, alcune delle quali clamorose, emerse ieri durante la riunione e riportate solo parzialmente da alcune testate. Provo ad approfondire di seguito alcuni punti.

Si legge* che: “il Ministero riconvocherà il tavolo a metà settembre … per capire se l’azienda affittuaria del marchio, leader europeo nella produzione di uova possa in qualche modo farsi carico della struttura spoletina”, e questo perché durante la riunione è timidamente emerso che, esiste si un contratto che vincola il fallimento Alimentitaliani ad acquistare dalle Fattorie, ma non è detto che questo venga rispettato durante l’affitto del ramo d’azienda che detiene il marchio Ovito. Per questo serve un nuovo incontro ed è palese che queste garanzie vincolanti, avrebbero dovuto già essere parte delle condizioni di affitto.

Altro aspetto clamoroso: si è iniziato a parlare di legittimità delle procedure e del conflitto tra curatele arrivando a chiedere una interpretazione giuridica da parte del Ministero della Giustizia. In effetti alla conta dei fatti si parla, considerando anche Muggiò di 3 fallimenti, 3 curatori fallimentari, 4 sequestri e 4 tribunali che lavorano sulla questione e 4 sequestri. Non è chiaro chi possa dire la sua sull’intreccio giuridico, chi potrebbe sciogliere questo nodo di Gordio, il CSM oppure il Ministero stesso. Resta il fatto che oramai è più un problema giudiziario che di sviluppo economico.

Fermo restando che al di sopra di tutto dovrebbe esserci l’interesse dei lavoratori e delle famiglie, non trovo ammissibile che ci sia una curatela più buona dell’altra, perché da tempo echeggia il fatto che il fallimento di Terni sta danneggiando il fallimento di Castrovillari.

Ritengo fondamentale invece per i prossimi mesi l’apertura di una cabina di regia regolare e costante a cadenza giornaliera che esegua il monitoraggio della procedura di affitto, giorno per giorno, ora per ora, gallina per gallina, uovo per uovo. Per non trovarsi ancora una volta di fronte al fatto compiuto contro il quale non c’è nulla da fare, anche alla luce del fatto che servono investimenti seri per Spoleto ma entro il 2018, visto anche il cambio di normativa di produzione previsto per il 2019.

Ho trovato significativo l’intervento della Regione Umbria rappresentata solo dal dirigente Rossetti, unico presente, il quale finalmente dopo anni di inerzia e frasi di circostanza ha almeno provato a far trasparire un po’ di rigidità dell’istituzione come è giusto che sia. Meglio tardi che mai.

In conclusione: ci sono degli aspetti che oramai appartengono al dimenticatoio: Cisterna di Latina e Muggiò oggi sono solo degli immobili, e per l’Umbria nessuna menzione delle centinaia di posti di lavoro persi tra diretti e indiretti.