Spoleto, PRC Spoleto: “Italmatch, soluzione solo ad un più alto livello istituzionale”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della sezione spoletina del Partito di Rifondazione Comunista:

Sono passati solo quindici giorni dal nostro primo articolo di denuncia sull’argomento “Italmatch” ma in
queste due settimane sono stati sparsi fiumi di parole sia da parte di vari rappresentanti politici sia da parte
di privati cittadini….. la conclusione, ci dispiace ammetterlo, è, in entrambi i casi, molto deludente.

Assistiamo, infatti, a diatribe inconcludenti su chi ha fatto, su chi ha detto, su chi non ha fatto e su chi
dovrebbe fare.
Un rimpallarsi continuo di responsabilità passate e future.

Un confronto basato su cavilli lessicali o interpretazioni delle norme e delle delibere molto “poletichesi”.
Si è portato in primo piano la donazione perché più sensazionalistica e si è passati poi al rimpallo delle
responsabilità e delle “denunce” formali che non portano da nessuna parte… chiacchiere e basta!
Non sì è fatto altro che “denunciare” l’operato dell’attuale Amministrazione (che ribatte con cavilli ridicoli,
se la situazione non fosse così grave) senza proporre una vera soluzione al problema.

Tra i maggiori partiti c’è chi fa interrogazioni , interviste e denunce e, se non altro, prende una posizione
chiara, ma, alla fine, delega comunque all’Amministrazione la soluzione del problema e chi invece pensa che
“…si può ragionevolmente sostenere che l’unica via percorribile – non sempre agevole – che può
salvaguardare la popolazione ed i posti di lavoro, sia quella di innalzare ai massimi livelli le condizioni di
sicurezza del sito produttivo con controlli sempre più attenti, rigidi e ripetuti da parte di tutti gli organi
preposti. Soluzioni che, a nostro parere, vale ribadire sono le uniche in grado di gestire ad oggi tali
complicatissime situazioni…”
… ma stiamo scherzando o non vogliamo affrontare seriamente il problema?

Le aziende come l’Italmatch, essendo inserite nella direttiva Seveso III, sono già soggette ad un controllo più
che accurato (almeno speriamo che quanto previsto dalla direttiva sia attuato) che comunque non ci salva
da eventuali incidenti (come dimostrato in altre occasioni e in altre aziende).

Smettiamola di rimpallarci responsabilità e operiamo uniti per il bene della città, sperando così di non dover
più leggere certi commenti che si auspica siano dettati solo dalla non conoscenza di quello che
succederebbe in caso di incidente, visto che TUTTI, data l’ubicazione dell’azienda, siamo soggetti a rischio,
sia chi abita nelle vicinanze, sia chi porta i propri figli nelle scuole della zona ma anche tutti quelli che,
cittadini e turisti, prendono quotidianamente o occasionalmente un treno.

Ricordiamo, per chi non lo sapesse o se ne fosse dimenticato, che l’azienda e i magazzini di stoccaggio sono
collocati in un raggio di 400 metri dalle scuole, 500 metri da centri commerciali, 100 metri da alberghi e soli
50 metri da stazione e linea ferroviaria (dati Italmatch).

Ribadiamo che, per noi, l’unica soluzione per evitare il più possibile danni per la popolazione e per
mantenere i livelli occupazionali è la delocalizzazione dell’azienda nel nostro territorio ma in un luogo
lontano dal centro abitato e da luoghi sensibili, ben coscienti del pericolo che la multinazionale possa
mettere in atto la minaccia di disimpegnarsi e scegliere di portare in altri paesi tale produzione.​
Per contiruare la battaglia sulla delocalizzazione evitando tale pericolo dobbiamo tutti, in primis il partito di
governo (che non se la può cavare, come citato precedentemente, con un semplice auspicio su un controllo
attento dei livelli di sicurezza), capire che non si può mettere tutto nelle mani dell’Amministrazione locale,
visto l’entità della questione (come ben detto in un intervento precedente: “…che la rende (Italmatch), di
fatto, la più grande fonte di rischio industriale non soltanto per il Comune di Spoleto, ma anche per la
Regione Umbria (…)tra le più pericolose del territorio nazionale, sia per le caratteristiche delle sostanze
lavorate che per la sua ubicazione… ), ma che la soluzione deve essere delegata ad un più alto livello
istituzionale in modo da poter sopperire ai chiari e indiscussi problemi economici che non possono essere
risolti a livello comunale.

Vogliamo veramente risolvere questo problema? Allora diamoci da fare per richiedere l’intervento del
governo su tre fronti: la difesa del territorio, la difesa della salute pubblica e la difesa dell’occupazione in
una regione, fra l’altro, già devastata dal terremoto per evitare danni maggiori.
Auspichiamo che questa richiesta parta in primis da chi è attualmente al governo ma anche da chi è
all’opposizione senza polemiche preconcette ma tutti uniti per il bene della nostra città.
PRC-SE CIRCOLO “E. MARTINELLI” SPOLETO