Spoleto, piscina comunale: parole, parole, parole, soltanto parole…

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Spoleto, piscina comunale: parole, parole, parole, soltanto parole… 

L’incensata del consigliere comunale Settimi alla nuova gestione della Piscina Comunale e…. al suo operato, forse non ha avuto gli effetti sperati, se non quello di scatenare una carambola di reazioni, a volte non richieste, che probabilmente non erano previste o totalmente prevedibili. 

Chi si è scagliato contro l’amministrazione per non avere saputo scegliere i vincitori dell’appalto, chi contro i nuovi assunti forse non solo per propri meriti, chi, non interpellato, ha difeso le scelte fatte per la nuova gestione, chi pesantemente ha parlato di fuga degli istruttori verso altri orizzonti e quelli rimasti malpagati. 

Ma, come sapientemente cantava Mina e Alberto Lupo, siamo difronte a parole, parole, parole soltanto parole. 

Di fatto c’è di sicuro che la Piscina di Spoleto non è più gestita da degli spoletini, che quattro dei gestori storici stanno a spasso e che, forse, tutto questo si poteva evitare.

Forse qualche imprenditore locale avrebbe potuto mettere mano al portafoglio e qualche amministratore con qualche proclama in meno e qualche azione in più, avrebbe potuto tentare strade autoctone che avrebbero salvaguardato meglio chi in quella piscina ci ha dato il sangue, chi ci ha investito il proprio talento, chi, all’improvviso,  si è trovato in un posto diverso da quello che aveva così fortemente aiutato a crescere.

Ed anche queste alla fine, sono solo parole, ma che forse potrebbero aiutare a riflettere sulla nostra spoletinità, che perde banche, aziende, eccellenze, ospedali, occasioni, così come se non ci importasse poi tanto, salvo poi cercare di chiudere le stalle quando i buoi ormai sono scappati.

Forse passare dal “Blu” all’ “Azzurra” non è stato solo una questione di sfumature.

Francesco Ragni

 

6 Responses

  1. Pippo, di solito sei molto diretto e preciso, stavolta oserei dire piuttosto criptico. Che significa che la vendetta è un piatto che va consumato freddo? non capisco, come se ci fosse qualcuno che debba far pagare ai bagnini un vecchio sgarro stile vendetta mafiosa? Di cosa parli?

  2. Pippo, di solito sei molto diretto e preciso, stavolta oserei dire piuttosto criptico. Che significa che la vendetta è un piatto che va consumato freddo? non capisco, come se ci fosse qualcuno che debba far pagare ai bagnini un vecchio sgarro stile vendetta mafiosa? Di cosa parli?

  3. Non ho parole istruttori qualificati che fanno ambientamento , mezze pippe che fanno gli allenatori , fon aumentati, temperatura dell’ambiente diminuita di alcuni gradi, figli di………assunti che magna magna , la politica ma annate tuttiiiiiii aff…………o!

  4. Non ho parole istruttori qualificati che fanno ambientamento , mezze pippe che fanno gli allenatori , fon aumentati, temperatura dell’ambiente diminuita di alcuni gradi, figli di………assunti che magna magna , la politica ma annate tuttiiiiiii aff…………o!

  5. La riconoscenza è la virtù delle persone sagge e accorte.
    Nicolas d’Ailly, Pensieri diversi, 1678

    La riconoscenza è una responsabilità che alcuni non sanno reggere e che presto trasformeranno in rancore, talvolta in furore.
    Filippo Facci

    Come tutti i doni spropositati, la vita genera piú spesso ingratitudine che riconoscenza.
    Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

    Caro francesco l’operai della pozzi della minerva della panetto e petrelli quelli sì,che meritano rispetto, ( giustamente ) ma quei quattro bagnini la devono pagare. per qualcuno la vendetta è un piatto che va consumato freddo. Anche io, però ho molto tempo, ancora, davanti.
    È tanto più facile ricambiare l’offesa che il beneficio; perché la gratitudine pesa, mentre la vendetta reca profitto. (Publio Cornelio Tacito)

  6. La riconoscenza è la virtù delle persone sagge e accorte.
    Nicolas d’Ailly, Pensieri diversi, 1678

    La riconoscenza è una responsabilità che alcuni non sanno reggere e che presto trasformeranno in rancore, talvolta in furore.
    Filippo Facci

    Come tutti i doni spropositati, la vita genera piú spesso ingratitudine che riconoscenza.
    Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

    Caro francesco l’operai della pozzi della minerva della panetto e petrelli quelli sì,che meritano rispetto, ( giustamente ) ma quei quattro bagnini la devono pagare. per qualcuno la vendetta è un piatto che va consumato freddo. Anche io, però ho molto tempo, ancora, davanti.
    È tanto più facile ricambiare l’offesa che il beneficio; perché la gratitudine pesa, mentre la vendetta reca profitto. (Publio Cornelio Tacito)

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