Spoleto, in tantissimi a dare l’ultimo saluto a D’Atanasio

datanasio01Parole di commozione sono state espresse dai dipendenti dell’azienda e dal direttore sportivo della Maran Nursia

Centinaia di persone, questa mattina, hanno affollato la chiesa di Santa Rita per dare l’ultimo saluto a Nazzareno D’atanasio.

Intorno ai familiari si sono stretti in un grande, virtuale abbraccio tantissimi spoletini (cittadini, imprenditori, istituzioni) e non solo: una delegazione dei dipendenti della Maran di Catanzaro è infatti salita per l’occasione, per dimostrare l’affetto e la riconoscenza a D’atanasio. 

In chiesa, oltre all’omelia di Don Eugenio Bartoli, è intervenuta anche una dipendente della Maran che, parlando a nome di tutto il personale, ha affermato la volontà e la responsabilità dei dipendenti di raccogliere l’eredità che Nazzareno D’Atanasio ha creato. Belle parole di riconoscenza sono state spese anche da una dipendente dello stabilimento di Catanzaro. 

Poi è toccato a Luca Paloni, direttore sportivo della Maran Nursia, esprimere la riconoscenza sua e di tutti i giocatori che, durante il funerale, erano in divisa. Sabato la Maran Nursia avrà un’importante appuntamento: la finale per l’accesso alla serie A2, un impegno che cercherà di onorare al meglio. 

Dopo l’omelia, il feretro è stato trasportato all’esterno della chiesa e in cielo sono volati palloncini arancioni e blu.  

4 Responses

  1. Io proporrei intitolare una piazza all’amico Nazzareno D’Attanasio x non dimenticare il bene che a fatto x la città di Spoleto

  2. Io proporrei intitolare una piazza all’amico Nazzareno D’Attanasio x non dimenticare il bene che a fatto x la città di Spoleto

  3. Nazzareno è stato straordinariamente GENEROSO E INTELLIGENTE e come comunità spoletina dovremo moltiplicare gli sforzi per continuare la sua opera e per non dimenticarlo.
    Ettore Magrini

  4. Nazzareno è stato straordinariamente GENEROSO E INTELLIGENTE e come comunità spoletina dovremo moltiplicare gli sforzi per continuare la sua opera e per non dimenticarlo.
    Ettore Magrini

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