Spoleto: coro dei bimbi in chiesa, prende posizione anche il parroco

sacerdoteSpoleto: coro dei bimbi in chiesa, prende posizione anche il parroco

Non si ferma il dibattito, a volte con interventi anche abbastanza schietti, sul caso del coro di bimbi che hanno cantato per il Natale nella chiesa della Bianca di Campello sul Clitunno. 

Dopo la notizia dell’autorizzazione dell’arcivescovo Renato Boccardo che aveva fatto intravedere un cambio di rotta nella gestione dei luoghi di culto, la Curia è intervenuta con una nota sulle nostre pagine e ha precisato che l’esibizione del coro dei bimbi è stato un fatto del tutto eccezionale che non si dovrà più ripetere

Ora a prendere posizione è il parroco di Campello, padre Ciliberti, di seguito il suo intervento. 

Un incidente di percorso, dà la stura a commenti e a critiche e a luoghi comuni. Tengo a precisare che mi dissocio da ogni critica all’arcivescovo Renato Boccardo: le sue direttive vanno accolte ed eseguite e in questo caso particolare le sue motivazioni espresse nella nota dell’ufficio stampa della diocesi, sono condivisibili: la Chiesa è per la preghiera, per la Santa Messa, per la celebrazione dei sacramenti.

Qui è così e non posso che pensarla anch’io così, peer serietà e, starei per dire, per deontologia professionale, come peraltro ben comprende ogni buon credente e ognuno che sia frequentatore mirato delle chiese, soprattutto parrocchiali. Io ho cercato in tutti i modi di non fare alzare il polverone, non ci sono riuscito e me ne dolgo, anche per l’arcivescovo che viene fatto oggetto di critiche peregrine e talora anche malevoli.

Qualcuno dirà: ecco il parroco ora sta facendo marcia indietro. No, vorrei solo fare chiarezza. Se disposizioni si danno in diocesi, a queste ci si deve attenere, piaccia o non piaccia. Può succedere una distrazione o una dimenticanza, ma la bagarre non mi piace, nè tanto meno la contrapposizione.

La mia presenza ancor breve nella cura pastorale che il vescovo mi ha affidata dal 19 gennaio 2014 è ancora ai vagiti, ma la mia esperienza pastorale è  di lungo corso. Certo non starò qui a sciorinare il mio curriculum: lo conoscono bene i miei parrocchiani, avendo avuto tra mano un piccolo opuscolo di presentazione, mi diedi in pasto alla curiosità legittima all’inizio e poi basta. Urge lavorare. la vigna ha bisogno di essere dissodata e la mia unica preoccupazione è quella di non avere tanto tempo e di non avere forze giovanili, anche se mi sostiene e mi sospinge lo zelo apostolico verso la porzione di Chiesa che mi è stata affidata.

Abbiamo sempre modo, grandi e piccini, di cantare le lodi del signore, ovunque ci troviamo. Chi partecipa alla Santa Messa domenicale, con buona pace di Benigni che ha detto che il riposo festivo non consiste nell’andare a messa la domenica. certo, non solo la messa, ma anche lo stare in famiglia, il coltivare un hobby, il fare dello sport, l’andare a trovare i genitori anziani, leggere un buon libro che nutra l’anima, ma per un cristiano il riposo festivo senza la santa messa non ha senso! sia detto a chiare note).

Come dicevo, chi frequenta la chiesa la domenica, sa che cantiamo le lodi di Dio e tutto diventa preghiera per i presenti e per gli assenti, per i vicini e per i lontani, perchè tutto viene assunto nella divina liturgia. Mi chiedo come mai le chiese si riempiono per certi eventi e non per la preghiera e per celebrare insieme i santi e divini misteri? Indifferenza e assenza la fan da padrone, però quanto volentieri si tira la giacca del Papa! Ognuno vi trova di che gratificarsi: il Papa ha detto che non si devono pagare le cause matrimoniali, che non si devono mettere tariffe in chiesa, e quant’altro, ma quante altre cose dice il papa e alle quali facciamo orecchio da mercante.

Meditate, gente, meditate! Il papa sta marcando fortemente un nuovo stile di essere chiesa, esaminiamoci, esaminiamo il nostro cristianesimo e poi facciamo le pulci ai preti e ai vescovi, che sono uomini di buona volontà. Infine, vorrei dire all’amico “lupo solitario” che non mi è piaciuto l’incipit del suo intervento che mi travisa non poco, ma ognuno è libero di scrivere e dire quello che vuole, come io stesso ho fatto, ma tutto deve partire dall’amore, dalla verità e dalla chiesa.

Con tanti cari auguri di buon Natale e di sereno 2015 ai miei parrocchiani e a quanti leggono questo sito.
Padre Giuseppe Maria Ciliberti, parroco di Santa Maria in pie’ di Campello.

4 Responses

  1. Gent.mo sig. vescovo, ho letto attentamente tutte le critiche più o meno violente scritte nei suoi confronti. Le voglio raccontare un’episodio accaduto a mia figlia quando aveva quindici anni. Lei insieme ad altri ragazzi, una ventina credo, frequentavano la Parrocchia di Santa Rita, assiduamente. Tutti insieme ,appena pranzo si trovavano sulle scale della chiesa per parlare e farsi una risata, all’improvviso, l’allora parroco urlando li cacciò dicendo che quello non era un luogo di ritrovo. Da allora nessuno dei ragazzi è più entrato in chiesa. Lei sta facendo la stessa cosa. Papa Francesco ha stilato il CATALOGO DELLE MALATTIE DELLA CURIA …………….. SE LO LEGGA, TROVERA’ TUTTI GLI ERRORI CHE HA FATTO E CHE STA FACENDO.

  2. Gent.mo sig. vescovo, ho letto attentamente tutte le critiche più o meno violente scritte nei suoi confronti. Le voglio raccontare un’episodio accaduto a mia figlia quando aveva quindici anni. Lei insieme ad altri ragazzi, una ventina credo, frequentavano la Parrocchia di Santa Rita, assiduamente. Tutti insieme ,appena pranzo si trovavano sulle scale della chiesa per parlare e farsi una risata, all’improvviso, l’allora parroco urlando li cacciò dicendo che quello non era un luogo di ritrovo. Da allora nessuno dei ragazzi è più entrato in chiesa. Lei sta facendo la stessa cosa. Papa Francesco ha stilato il CATALOGO DELLE MALATTIE DELLA CURIA …………….. SE LO LEGGA, TROVERA’ TUTTI GLI ERRORI CHE HA FATTO E CHE STA FACENDO.

  3. I miei complimenti a Padre Giuseppe che anche difronte a questa “bagarre” si dimostra uomo di grande spessore religioso ed umano, uomo e religioso dal quale prendere esempio anche in circostanze come questa che dobbiamo dire, senza polemica, lasciano comunque un po di amaro in bocca!

  4. I miei complimenti a Padre Giuseppe che anche difronte a questa “bagarre” si dimostra uomo di grande spessore religioso ed umano, uomo e religioso dal quale prendere esempio anche in circostanze come questa che dobbiamo dire, senza polemica, lasciano comunque un po di amaro in bocca!

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