Spoleto,Wojevoda gela Calvani : Non accettiamo diktat

delfino 2 spoleto7giorniSpoleto,Wojevoda gela Calvani : “Non accettiamo diktat”, polemica nel nuoto

Pubblichiamo la risposta del Delfino Nuoto al comunicato del neo presidente Calvani della Spoleto Nuoto, un comunicato che la società del presidente Wojevoda non ha proprio gradito.

E’ notizia di ieri il fallimento della gara d’appalto per la gestione e il rinnovamento della piscina comunale di Spoleto. Purtroppo il progetto di finanza attraverso il quale si doveva provvedere alla costruzione di un nuovo impianto ed al riammodernamento di quello esistente con la costruzione di palestre e servizi annessi non è andato in porto. A questo punto attendiamo con fiducia, ma anche con trepidazione, le indicazioni e le soluzioni che l’amministrazione comunale individuerà per far sì che la piscina possa continuare a rimanere aperta a partire dal 1 dicembre 2014.
E tuttavia, per il momento resta il rammarico. Il rammarico per un’importante occasione persa per la città intera. L’occasione per i cittadini di Spoleto e per gli appassionati delle discipline acquatiche di poter usufruire di una struttura sportiva pubblica polifunzionale e moderna, capace di rivolgersi non solo agli sportivi del nuoto ma all’intera cittadinanza.
Ma non solo. Resta il rammarico anche perché, puntualmente, nel giorno della disfatta c’è chi è pronto a difendere ancora il proprio piccolo orticello, forte del proprio savoir faire politichese (come se ce ne fosse ancora bisogno in questa situazione), e sicuro che il fallimento di questo progetto possa aprire spazio alla proprie mire espansionistiche sulla piscina.

Apprendiamo infatti dalla stampa di una strana proposta di collaborazione e fusione tra le due società sportive Il Delfino e Spoleto Nuoto. La proposta fatta dal Presidente dello Spoleto Nuoto Aldo Calvani è tanto bizzarra quanto inammissibile. In sostanza: il presidente è nostro, il coordinatore tecnico pure, e guai se qualcuno dei vecchi gestori, che da 30 anni fanno questo lavoro, pensasse di svolgere ruoli nella società. Il senso di questa proposta è peraltro chiaro, e non a caso, viene specificato dal giornalista immediatamente di seguito: lo Spoleto Nuoto avrebbe maggiori meriti sportivi, migliori competenze, e perciò è autorizzata a mezzo stampa a dettare le condizioni dell’unione (o sarebbe meglio dire dell’annessione?).
Non ci piace fare né polemica né politica, e neanche cadere nelle provocazioni, da qualunque parte esse provengano. Per quanto riguarda i meriti sportivi, diciamo, attenzione: spesso in questo sport i “meriti” potrebbero essere dati dal talento dell’atleta, e in alcuni casi anche dal talento sprecato. Per fortuna i Mourinho nel nuoto non esistono, e nemmeno né abbiamo bisogno!
Per quanto riguarda le professionalità, beh non diciamo niente, perché ci piace mantenere uno stile nelle relazioni, anche nei rapporti più conflittuali.

Affermiamo quindi con chiarezza che una tale proposta è per Il Delfino inammissibile. Inammissibile per i modi con i quali ci viene propinata; modalità che assomigliano ad un diktat piuttosto che alla ricerca di un confronto vero. Inammissibile per il contenuto che vi è espresso, laddove viene implicitamente affermata la superiorità professionale di qualcuno su qualcun altro, e laddove addirittura si dovrebbe impedire a qualcuno di continuare a fare il proprio lavoro! (l’unico lavoro peraltro).
Il nostro modo di lavorare è ben diverso. Da sempre Il Delfino è una società sportiva che ricerca l’inclusione e la partecipazione dei propri iscritti e dei propri istruttori. Crediamo che una comunicazione e un dialogo costante e quanto più paritario all’interno dello staff permetta un clima di lavoro più sereno e collaborativo.

Il lavoro, inoltre, è per noi un valore primario da tutelare anche nel campo sportivo. Nonostante gli spazi limitati lo staff tecnico del Delfino conta fino a circa 20 istruttori che regolarmente operano nei corsi e nelle attività della società e su alcune figure tra questi che vi lavorano a tempo pieno come unica e principale professione. Crediamo che un tale modo di lavorare si riversi positivamente anche sui tanti utenti e giovani che frequentano la nostra società e che riempiono le nostre attività.
Il nostro progetto sportivo, che agli occhi di qualche smaliziato appare “meno competitivo”, include attività molto variegate, in grado di coinvolgere figure sociali diverse, ed in grado di dare degli sbocchi sportivi non limitati alla sola attività del nuoto agonistico. Infatti, oltre a quest’ultimo settore vi sono la Pallanuoto, il Nuoto Master, il Triathlon e l’organizzazione annuale di un corso per Assistente Bagnanti. Questa diversificazione non ci ha impedito in questi anni di raggiungere importanti traguardi anche nel settore agonistico. E’ sufficiente ricordare l’oro e il titolo di campionessa italiana di Francesca Tabano nei 100 Rana ai Campionati Italiani di categoria del 2009.
L’insieme di queste attività le portiamo avanti con dedizione e impegno, continuando sempre con umiltà ad aggiornare il nostro percorso formativo, perché non si finisce mai di imparare (e perché chiunque alleni deve avere conseguito il brevetto di allenatore!)
Cercando sempre di essere presenti e puntuali alle sedute di allenamento e/o di lavoro;
Cercando soluzioni e modalità nuove per rendere sempre divertente e mai noiosa e ripetitiva la nostra offerta di allenamento e insegnamento;
Cercando, infine, di coltivare l’autonomia dell’atleta attraverso un dialogo reale, privilegiando sempre metodi non autoritari.
Questa è in sintesi la nostra sfida. La sfida di una società sportiva piccola, ma con le idee chiare, che basa le sue attività sul lavoro di allenatori e istruttori che nella vita hanno scelto o si sono ritrovati dal destino ad amare il nuoto e il mondo della piscina, e a fare questo come unica fonte di sostentamento. Di questa situazione di precarietà lavorativa tuttavia non ci lamentiamo in maniera vittimistica, ma al contrario ne facciamo la nostra forza. La forza di chi sa di dedicarsi ogni giorno con tutte le proprie energie a questo progetto, e che potrà fino all’ultimo far valere le proprie ragioni e i propri valori.
Con questo approccio abbiamo attraversato anche l’ultimo anno. Un anno costellato da incontri tra le società sportive e il Consorzio Abn, durante il quale sembrava che quest’ultimo stesse per presentare nel mese di Luglio un progetto di rinnovamento dell’impianto esistente (un progetto condiviso con le due società), ma che poi su proposta della nuova amministrazione Cardarelli è improvvisamente mutato per includere la costruzione ex-novo di un nuovo impianto. Dal progetto di riqualificazione iniziale si è passati ad un progetto più ambizioso, ma che per il momento sembra irrealizzabile (lo stesso Consorzio Abn promotore originario del progetto non ha presentato l’offerta definitiva).

Dunque, la priorità che ci riguarda tutti è da subito capire come questo impianto possa continuare a vivere. Dobbiamo lavorare per costruire il futuro di questa piscina, perché ciò significa permettere un futuro ai nostri giovani.
Invitiamo anche lo Spoleto Nuoto a lasciare da parte le polemiche e lavorare alla luce del sole in questa direzione, per il bene di tutti i cittadini.
Per quanto riguarda la costituzione di una società unica ribadiamo il fatto che Il Delfino non ha pregiudiziali. Noi non pretendiamo di dettare le condizioni a nessuno, sebbene è quanto mai risibile che chi lavora unicamente in piscina si debba sentir dettare condizioni – o peggio essere impedito a lavorare – da chi nello Spoleto Nuoto ha incarichi a tempo indeterminato nel settore pubblico e viene come hobby a fare l’allenatore o l’istruttore.
A chi vorrebbe imporci delle condizioni diciamo quindi con chiarezza che nessun tipo di dialogo potrà svilupparsi fino a che lo Spoleto Nuoto non smentirà pubblicamente le dichiarazioni sopra citate. Solo allora, un dialogo e un confronto vero, paritario, potrà essere intavolato.
I nostri valori e i nostri principi per la costituzione di una società sportiva unica li abbiamo già chiariti in molte sedi, ma ci preme ribadirne alcuni:
1- Necessità di tutela del lavoro e dello stato occupazionale del personale degli istruttori e degli allenatori;
2- Necessità di creare una struttura societaria trasparente, formata da personale competente e con principi etico-sportivi e obbiettivi sportivi e sociali chiari;
3- Importanza dello sviluppo di un’offerta didattico-sportiva completa, non solo finalizzata al profilo sportivo-agonistico, ma anche ai profili più strettamente ricreativi, sociali ed educativi del mondo acquatico.
Nella convinzione che questo breve scritto sia utile alla comunicazione e all’informazione di tutti i soggetti che vivono e attraversano la piscina, vi aspettiamo in piscina per continuare a far vivere il nostro progetto. 

IL Delfino Spoleto

2 Responses

  1. Siamo alle solite : e’ cambiato il maestro ma la musica e’ sempre la stessa. Il nuovo Presidente dello Spoleto nuoto finge di dimenticare che una società unica con le caratteristiche da lui descritte c’e già stata ed e’ stata un fallimento oltre che un tentativo di usurpare i diritti di persone che per oltre 30 anni hanno garantito, spesso sulla propria pelle, l’apertura dell’impianto, ed un tentativo di azzeramento della cooperativa millantando già allora competenze e valori(???) tutti da dimostrare. Oggi devo sentire di nuovo da un vecchio soggetto politico della citta’ frasi esilaranti quanto inappropriate riguardo a condizioni per avere una società unica: chi lavora come bagnino non può fare l’istruttore. E perche’ chi insegna o porta l’ambulanza potrebbe farlo?…cercate di essere seri, in un momento così delicato si fa piu’ bella figura a tacere.

  2. Siamo alle solite : e’ cambiato il maestro ma la musica e’ sempre la stessa. Il nuovo Presidente dello Spoleto nuoto finge di dimenticare che una società unica con le caratteristiche da lui descritte c’e già stata ed e’ stata un fallimento oltre che un tentativo di usurpare i diritti di persone che per oltre 30 anni hanno garantito, spesso sulla propria pelle, l’apertura dell’impianto, ed un tentativo di azzeramento della cooperativa millantando già allora competenze e valori(???) tutti da dimostrare. Oggi devo sentire di nuovo da un vecchio soggetto politico della citta’ frasi esilaranti quanto inappropriate riguardo a condizioni per avere una società unica: chi lavora come bagnino non può fare l’istruttore. E perche’ chi insegna o porta l’ambulanza potrebbe farlo?…cercate di essere seri, in un momento così delicato si fa piu’ bella figura a tacere.

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