Spoleto, art.18 ecco cosa ne pensa Maura Coltorti ( Sinistra per Spoleto)

mauraSpoleto, abbiamo chiesto a Maura Coltorti ( Sinistra per Spoleto) cosa ne pensa dell’art.18. Ecco in esclusiva il suo pensiero.

Tutti ne parlano, ogni giorno in ogni tg o giornale cartaceo e on line. Dopo Guido Grossi ( 5 Stelle) anche Maura  Coltorti (Sinistra per Spoleto) ci spiega cosa ne pensa.

AD OGNI GOVERNO… Anche il giovane e pimpante Governo Renzi, ha deciso di non farci mancare un bel dibattito sull’abolizione dell’articolo 18, periodicamente , il nostro Paese si avvita e concentra le sue energie a dibattere, o almeno i nostri politici lo fanno in televisione e sui giornali (visto che la maggior parte della gente comune si appassiona molto di più a dibattere su come mettere insieme il pranzo con la cena o riuscire a pagare il mutuo di casa) e altrettanto periodicamente molti di noi scendono in piazza a difendere diritti che non dovrebbero nemmeno essere messi in discussione. Ma “l’articolo 18” torna in auge a ogni cambio di governo , ed è tanto più stupefacente quando il dibattito è sollevato da qualcuno che viene da un partito di sinistra (?) , e che scatena all’interno di quel partito una discussione così feroce ( che non mi appassiona per niente) Qualche anno fa , a toccare l’articolo 18 ci provò il Governo Berlusconi, la risposta che ottenne furono 3 milioni di italiani in piazza, e fece marcia indietro. Poi , ci ha provato la coppia, Monti- Fornero che riuscì a manomettere pesantemente l’art.18 ( con la complicità del PD) e credo, stravolgendo in parte il valore di quell’articolo , tant’è che di fatto, la nuova versione dell’art 18 prevede il reintegro del lavoratore solo in caso di discriminazione ( orientamento politico , sessuale, religioso ) e quindi per tutto il resto ( la giusta causa) con un indennizzo monetario, tradotto : ti dò una mancia ma ti tolgo il lavoro. Ed ora , per non essere da meno ci prova Renzi , il quale sostiene che l’art. 18 o c’è per tutti o non c’è per nessuno, e che insieme allo Statuto dei Lavoratori, afferma che entrambi non sono intoccabili e diciamolo , sono anche vecchiotti e stantii, pertanto vanno rimossi o modificati in nome della crescita occupazionale, insomma meno diritti per lavorare di più. Da questa equazione si deduce, che nonostante la molteplicità di possibilità per aggirare il contratto a tempo indeterminato , i problemi del occupazione nel nostro Paese sono soltanto i diritti dei lavoratori. Questa teoria renziana ( e non solo) viene abbastanza spesso smentita anche dagli imprenditori che ci ricordano che altri sono i problemi di chi vuol fare impresa in Italia: corruzione, burocrazia, tassazione, infrastrutture , ma il giovane fiorentino ( smentendo anche se stesso , che sosteneva fino a poco fa le stesse motivazioni) insiste che l’articolo 18 non è un tabù e va abolito. Io credo che il “rottamatore” stia cercando , senza riuscirci ( visti i recenti attacchi che gli arrivano da ogni parte) di dirottare l’attenzione dalla inettitudine del suo Governo , quel giovane e brillante governo che doveva “cambiare verso ” all’Italia , che invece l’unico verso che ha intrapreso è quello della discesa a capofitto verso il basso, visti i dati catastrofici degli ultimi mesi ( aumento della disoccupazione, della cassa integrazione, calo dei consumi, aumento della tassazione). Tentare di far passare il messaggio che chi difende i diritti sia un conservatore e chi li cancella sia un progressista è un’operazione inaccettabile. Alimentare la guerra tra chi ha ancora qualche diritto, chi non ne ha, (perchè il lavoro non ce l’ha, l’ha perso o non l’ha mai avuto ), cioè la guerra tra poveri è di certo utile solo al sistema, quel sistema che ha trovato in Renzi un paladino, più temibile di tutti coloro che l’hanno preceduto, perchè a differenza ad es. di Monti, che eseguiva puntigliosamente gli “ordini dell’Europa” fregandosene della sua popolarità, il pupo fiorentino vuole anche la legittimazione popolare e cerca di ottenerla ( e c’è anche riuscito) con comparsate televisive, tweet e battute spiritose ( ricordando tanto qualche altro personaggio a lui ora vicino) Frasi ad effetto, muro contro muro, provvedimenti inutili (vedi : abolizioni delle Provincie e del Senato elettivo) fin qui l’opera del Governo. L’ abolizioni dei diritti per qualcuno non ci aiuterà ad uscire dal tunnel drammatico di cui non si vede la fine in cui è precipitato il Paese, di battute e show-man ne abbiamo piene le scatole, abbiamo già dato! Se ci sarà una nuova manifestazione in piazza io ci sarò , perché sono contro la LIBERTA’ DI LICENZIARE ( questo è l’abolizione dell’art. 18) perché se ci ciò succederà non sarà con la mia complicità . Licenziare un metalmeccanico non mi aiuterà a trovare un lavoro, e non aiuterà mio figlio a cui , lascerò un futuro in cui “il posto di lavoro” non sarà fonte di sicurezza, di dignità, di possibilità di pensare al suo futuro, per questo ci sarò.