Confcommerio contro il Comune, Tattini: "Sulla Tares troppi silenzi"

Tattini
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Tassazione locale: le imprese sono in una morsa strettissima, mentre le amministrazioni locali brancolano nel buio tra modifiche, regolamenti e decreti che stravolgono continuamente il quadro normativo. “Siamo in una situazione che certamente non rassicura le imprese anzi rischia di suscitare ancora più incertezze”, dice Andrea Tattini, presidente Confcommercio di Spoleto. “Tutto questo – aggiunge – in una situazione di crisi, che causa ogni giorno una moria d’imprese”.

La Confcommercio di Spoleto da tempo attua un’azione di tutela e rappresentanza a favore delle imprese associate. L’organizzazione, in particolare, ha chiesto al Sindaco e agli uffici preposti di:
1) applicare il coefficiente minimo per la determinazione della tariffa;
2) omogeneizzare il coefficiente per le varie categorie di contribuenti.

“Nonostante le nostre richieste, non abbiamo mai avuto l’opportunità di aprire con l’amministrazione comunale un serio confronto diretto: il nostro obiettivo era ed è di arrivare ad una più equa applicazione dei coefficienti e verificare la possibilità di eventuali riduzioni tariffarie. Abbiamo presentato all’amministrazione comunale, nel mese di luglio, le osservazioni alla bozza del nuovo Regolamento per l’istituzione e l’applicazione della TARES, ma non abbiamo avuto riscontro, tanto meno l’invito a partecipare ad un confronto.

Il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni ha scritto a tutte le amministrazioni comunali del territorio, e dunque a quella di Spoleto, chiedendo di rivedere i Regolamenti comunali sulla Tares, dando attuazione al principio “chi inquina paga”. Per molti anni le aziende del commercio, turismo e servizi sono state sottoposte ad un prelievo eccessivo che è andato a compensare il regime di favore concesso ad altri settori economici”, conclude il presidente Tattini.

“Questo stato di cose non è più tollerabile; ora che la crisi sta portando sull’orlo della disperazione le nostre aziende non è più possibile accettare inique ed ingiustificate differenze a parità di condizioni. Sono questi gli argomenti da affrontare proprio ora, mentre assistiamo al tentativo di riordino della tassazione locale ad opera della Legge di Stabilità, che introducendo la TRISE senza cambiare i parametri di riferimento rischia di penalizzare ulteriormente le imprese”.