Compito di religione, tra le colpe dell'uomo omosessualità e uso contraccettivi

questionario
Il questionario

“Attribuisci un voto da 0 a 10, in ordine di gravità sulle principali colpe di cui ci si può macchiare” è la consegna affidata da un docente di religione del Liceo Classico Mariotti di Perugia, durante le ore curriculari, nella propria classe. Il lungo elenco chiuso, fornito ai discenti menziona l’omosessualità tra diciture quali: “fare la guerra”, “omicidio”, “evadere il fisco”, “metodi contraccettivi”, “esperienze prematrimoniali” e “infettare con l’AIDS”.

Il bizzarro episodio si è consumato durante l’ora di religione ed ha lasciato increduli gli stessi alunni, tanto da denunciarne l’accaduto all’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia: «Vogliamo denunciare con forza quanto accaduto al Liceo Classico Mariotti – commenta Emidio Albertini, Co-Presidente dell’Omphalos – che in una scuola pubblica si propinino simili esercitazioni, con evidente impatto nella sfera psico-emotiva degli alunni è veramente sbalorditivo; mentre le cronache ci raccontano tanti casi di giovani ragazzi omosessuali, che arrivano al suicidio perché si sentono soli, emarginati e derisi dai propri compagni, la scuola si mostra spesso carente nel fornire garanzia di inclusione a qualunque individuo nel gruppo classe, mancando inevitabilmente l’obiettivo fondamentale di disperdere atti di bullismo e discriminazione. Di certo, la richiesta di esprimere un voto alla “colpa” di essere omosessuali, all’utilizzo del preservativo o ai rapporti prematrimoniali contribuisce ad allontanare i ragazzi da una scoperta di sé e dell’altro civile e responsabile”.

Un vero e proprio minestrone di contenuti alienati dai vari contesti e impilati in una folle rincorsa a “chi la fa più grossa”, senza alcun ordine logico e cognitivo, l’omosessualità se la batte con reati contro l’ambiente (inquinamento), la società (rubare) e l’umanità (infliggere la pena di morte). Che obiettivi specifici didattici si è prefisso questo docente? E quali sono gli indicatori del raggiungimento degli stessi? Un adulterio non continuato senza metodi contraccettivi? A dimostrazione della scarsa attenzione alla consapevolezza civile e sociale, vi è, inoltre, la frivolezza con la quale è stata inserita la tematica delle malattie sessualmente trasmissibili, il cui contagio viene enucleato nell’elenco come peccato di competenza religiosa, preceduta da un’altra riga: “metodi contraccettivi”, facendo presupporre l’esclusione automatica delle persone sieropositive da una regolare e protetta vita sessuale, alimentando un potenziale bacino di emarginazione per questi ultimi, oltre all’evidente intento di dissuadere i giovani dall’utilizzo di condom, arma indiscutibile contro l’HIV.

“Cosa ne pensa il Dirigente Scolastico? – si chiede Emidio Albertini – È veramente possibile accettare simili contenuti in una scuola pubblica del 2013? Ci aspettiamo una ferma censura da parte del Dirigente e un richiamo al Docente responsabile di questi metodi medioevali”.

“Abbiamo già presentato una denuncia all’ufficio nazionale Antidiscriminazioni del ministero per le Pari Opportunità – continua Patrizia Stefani, Co-Presidente dell’Omphalos – e chiediamo con forza anche l’intervento della Regione con una netta presa di posizione dell’Assessore Carla Casciari. Pratiche medioevali e discriminatorie come questa non dovrebbero trovare spazio nelle nostre scuole pubbliche”.

Eppure, questi provvedimenti non dovrebbero più essere necessari da tempo, dato che anche la scuola italiana ha ricevuto istruzioni precise riguardo l’inclusività e l’interculturalità: condizioni imprescindibili che i docenti debbono far rispettare nelle classi, per uno sviluppo pieno delle competenze personali e della libera espressione di ciascuno.

Molto probabilmente il docente in causa, non frequenta gli aggiornamenti pedagogici e didattici da qualche anno, forse, dal “periodo dell’Inquisizione”. “Collegandoci alla recente approvazione della legge contro l’omofobia alla Camera – conclude Patrizia Stefani – ci chiediamo se è questa la libertà d’espressione che l’onorevole Verini (PD) insieme all’onorevole Gitti (SC) hanno voluto preservare con i loro emendamenti. Quegli emendamenti danno protezione proprio a comportamenti come questi, che non solo sono fuori da ogni pratica di buona istruzione, ma creano ancora più solitudine e emarginazione tra i nostri giovani”.