Il libro della settimana, "Tropico del Cancro" di H. Miller

Non ho né soldi, né risorse, né speranze. Sono l’uomo più felice del mondo. Un anno, sei mesi fa, pensavo di essere un artista. Ora non lo penso più, lo sono.

 

 

Vera e propria autobiografia con il ritmo narrativo di un romanzo, l’opera racconta, con linguaggio realistico, la vita e le imprese dell’autore e dei suoi amici, aspiranti artisti, nei quartieri poveri della Parigi degli anni ’30.

«Una storia piena di alberghi modesti, di stanze infestate dalle cimici, di risse e di sbornie ricorrenti, di emigrati, di truffe e di postriboli, ma soprattutto un’avventura umana di straordinario spessore, un simbolico viaggio lontano da tutte le convenzioni, alla scoperta della propria identità.»

E se le storie che Miller racconta sono travagliate, quella della pubblicazione del romanzo lo è ancora di più. Il libro viene pubblicato per la prima volta dalla Obelisk Press a Parigi nel 1934 e nel 1961 appare negli USA dove però viene sottoposto ad un processo per oscenità (viste le numerose descrizioni sessuali presenti nel libro) che spinse ad applicare e rivedere le leggi americane sulla pornografia degli anni ’60. Solo nel 1962 il romanzo approda in Italia, anche se non ufficialmente. Feltrinelli infatti ha fatto risultare il libro come stampato in Francia, ad Étampes, usando il marchio prestato da un editore svizzero e riportando in terza di copertina l’avvertenza: «Avvertenza importante. Questa edizione è destinata al mercato estero; l’Editore ne vieta l’importazione e la vendita in Italia», mentre in realtà il volume è stato stampato a Varese e venduto sottobanco in Italia. Dopo una lunga querelle giudiziaria l’opera è entrata ufficialmente nel mercato italiano nel 1967.