Carrozziere aggredito con l'accetta, due arrestati (aggiornamento)

Sono ben delineate ora le dinamiche dell’aggressione che è costato un’accettata con conseguente trauma cranico a R.F., titolare di un’officina di Madonna di Lugo.
La vicenda avrebbe avuto inizio intorno alle 8.30 di ieri mattina quando il figlio 31enne del titolare della carrozzeria, recandosi in officina per iniziare la sua giornata lavorativa, ha trovato ad attenderlo due uomini che, dopo averlo accusato di aver rigato una delle loro auto (questa la versione, anche se le forze dell’ordine stanno vagliando altre ipotesi), sono passati alle mani. Solo dopo diversi calci e pugni il giovane è riuscito a chiamare il padre tramite cellulare che è arrivato sul posto armato di coltello. Alla vista di quell’oggetto uno dei due aggressori si è diretto verso la propria macchina con un’accetta che poi ha scagliato contro l’uomo, colpendolo alla testa.
Nelle vicinanze, fortunatamente si trovava un istruttore della scuola di Polizia che, sentendo le urla, è subito accorso sul luogo in cui poco dopo sono arrivate anche altre pattuglie delle forze dell’ordine, la scientifica e il 118 che ha provveduto a trasportare l’uomo colpito, con trauma cranico, all’ospedale di Terni.
Per i due aggressori è invece scattato l’arresto nel carcere di Maiano, con l’accusa di tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e danneggiamento.

2 Responses

  1. ecco ancora un episodio di barbara aggressione, questi non sono gente umana ma sanguinari guerrafondai, ma per questo bisogna ringraziare le sinistre che hanno permesso l’ingresso in Itatalia di tal gentaglia, ringraqziamo quel baffetto con la Ferrari rossa che si prende per il culo gli operai ed i poveri che li votano

  2. ecco ancora un episodio di barbara aggressione, questi non sono gente umana ma sanguinari guerrafondai, ma per questo bisogna ringraziare le sinistre che hanno permesso l’ingresso in Itatalia di tal gentaglia, ringraqziamo quel baffetto con la Ferrari rossa che si prende per il culo gli operai ed i poveri che li votano

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