Caso A.se: l'inchiesta potrebbe allargarsi ad altri appalti

La magistratura spoletina sta indagando su almeno due appalti dell’A.se per l’affidamento di servizi e forniture di verde pubblico. Uno del 2009 pubblicato e poi annullato e su cui uno dei partecipanti avrebbe presentato un esposto alla procura della Repubblica. E un altro assegnato nel 2012 che, invece, avrebbe attirato le attenzioni degli inquirenti per i massicci ribassi offerti.

Per quanto riguarda l’appalto del 2009 pubblicato dall’A.se, l’azienda servizi del Comune di Spoleto a capitale interamente pubblico, gli inquirenti non sono affatto convinti della regolarità dei provvedimenti adottati dal Cda dell’azienda del Comune di Spoleto, che ha atteso diversi mesi prima di indire una nuova gara e aggiudicare il servizio. Sulla vicenda, stando a quanto risulta, sarebbe stato anche presentato un esposto alla procura della Repubblica.
L’altro appalto in questione è quello assegnato il marzo scorso a un’associazione temporanea di impresa (ati) composta da due aziende del posto i cui titolari risultano iscritti al registro degli indagati. In questo caso a destare sospetto sarebbe stato il forte ribasso d’asta con cui l’ati si sarebbe aggiudicata la gara. Da qui sarebbero poi emerse anomalie su alcune posizioni fiscali e anche sul lungo e dettagliato elenco di certificazioni che, pena l’esclusione, deve corredare per legge l’offerta tecnica ed economica.

L’inchiesta della magistratura sull’A.se,  potrebbe allargarsi anche ad altri appalti.
Al momento, mel registro degli indagati risultano iscritte sette persone tra cui il presidente in carica, Roberto Loretoni, i tre membri del precedente Consiglio di amministrazione (Cda), Claudio Frascarelli, Giampiero Palazzi e Antonino Rosati, e un dirigente dell’A.se, Rossano Rossi. Avvisi di garanzia anche per i titolari delle due note aziende del posto che si sarebbero aggiudicati gli appalti in questione. Per tutti il reato ipotizzato è turbativa d’asta.

fonte Umbria24.it