Lettera aperta di un cittadino contro l'immondizia

Di questi tempi si parla a Spoleto di “ Città fiorita” e di premiare i più bravi nella raccolta dei rifiuti.

Mi pare quindi quanto mai opportuno portare a conoscenza di:

  • Sindaco della città.
  • Amministratori delle VUS.
  • Organi di stampa.
  • Organi di tutela della leggi vigenti, qualora se ne ravvisassero gli estremi per agire.
  • Della pubblica opinione:

la situazione che espongo.

Sono Antonini Francesco Saverio e risiedo a Spoleto in loc. S. Chiodo. I rfiuti urbani vengono riversati in un cassonetto, per raggiungere il quale le nove famiglie che abitano al di là della Tre Valli devono attraversare un sottopassaggio che d’ inverno è impraticabile, a piedi, perché invaso dall’ acqua. Bisogna quindi caricarli in macchina e gettarli nel primo cassonetto che si incontra.

Inoltre il cassonetto in questione, dopo essere stato spostato per innumerevoli volte all’ intorno dell’ ampio piazzale del Faro Rosso, da almeno un anno si tova nella posizione attuale:

  • In piena curva, di una strada, credo almeno comunale.
  • Invade, almeno parziamente, la sede stradale.
  • Chi sversa deve fermarsi in curva.
  • Impedisce la visuale a chi, provenendo dal sottopassaggio, deve immettersi sulla strada principale.

La indubbia maleducazione dello spoletino medio, e la posizione lontana da abitazioni, dalle quali si potrebbe in qualche modo controllare, fa si che il cassonetto in questione sia ricettacolo della più svariata “monnezza”: elettrodomestici, materassi, calcinacci e amianto.

Il 19 luglio scorso questa situazione è stata da me rappresentata al dr Valter Rossi, funzionario della VUS, insieme alla richiesta di trasferire il cassonetto in un punto più favorevole per le famiglie in questione per il quale, se avesse voluto, mi dichiaravo disposto a dare indicazioni.

Tale eventuale altra posizione avrebbe sicurissimamente ovviato agli inconvenienti esposti.

Sintesi del dialogo col dr Rossi:

R.  -per quanto riguarda l’ amianto, non possiamo nemmeno toccarlo, e ci deve pensare il Comune.

D. – beh, d’ufficio, trasferisca la richiesta al Comune.

R . – io non posso farlo, ci pensi lei.

D. – ma come,  a occhio e croce, l’ amianto……..

R.-  se vuole può rivolgersi anche ai Vigili Urbani.

D.-  ma come, scusi, ma lei non è il presidente di un’ azienda pubblica……

R.- per la posizione del cassonetto vedremo

Nella stessa giornata sono andato al comando dei Vigili, che presero nota del mio racconto.

Oggi, 30 settembre, la situazione è ancora immutata, come testimoniano le foto allegate.

Se si guardano con un po’ di attenzione, in alcune di esse si noterà che all’ interno del serbatoio di eternit cresce rigoglioso un bel pioppo. Se qualcuno avrà voglia di mettere mano alla situazione, non solo contingente, ma anche negli aspetti organizzativi, è pregato di avvertirmi, perché prima voglio trapiantare il pioppo nel mio campetto.

Francesco Antonini