Nuotatori spoletini in esilio

La vicenda inizia a Dicembre 2009, quando il bando di gara per la gestione dell’impianto natatorio prevedeva (complimenti all’autore e a chi non ha controllato), che il concessionario potesse disporre a piacimento anche dell’assegnazione degli spazi, da sempre assegnati dal Comune. Di fatto un mese fa circa, la Cooperativa di gestione assegnava in egual percentuale le corsie alle due associazioni sportive, Spoleto Nuoto che vanta una squadra agonistica di 67 elementi e al Delfino (19), i cui dirigenti sono in parte gli stessi della Cooperativa. Tale situazione fa si che non ci siano più spazi adeguati per lo Spoleto Nuoto. Neanche gli interventi, seppur apprezzabili, del Sindaco, dell’Assessore, del Direttore Generale e del giudizio unanime della Giunta, ha sortito qualche effetto. Il bando così come è stato concepito(ancora complimenti all’autore che fra l’altro si è dimenticato anche dell’esistenza di quindici diversamente abili a cui non è stato rinnovato l’ingresso che per venticinque anni è stato gratuito, e che ora dovranno pagarsi la corsia come le associazioni sportive se vorranno continuare a nuotare), priva l’Ente proprietario che oltretutto versa al concessionario 130.000 euro l’anno, di qualsiasi decisione o intervento nel suo impianto. Ancora più paradossale pensare che alla somma di cui sopra, partecipino anche i genitori, nella veste di contribuenti del Comune di Spoleto, di quei ragazzi a cui viene impedito un servizio che essi stessi pagano.

Walter Cieri Presidente Spoleto Nuoto.