La parola a Giorgio Mariottini: Bernelli e Spoleto

Bernelli, il classico personaggio che mette zizzania nel pacato quieto vivere del consiglio Comunale tutto..
Prima sparate populiste poi, nel tempo, sempre più attento ad evidenziare lo spontaneo andazzo gestionale del gruppo poliico democraticamente eletto alle Comunali. Passano gli anni, si replicano le tangentopoli nazionali, e continua a proliferare il valutare, da parte dell’ Amministrazione, quello che è sconveniente, come “urgenza che tuteli l’ interesse comune”, ciò che dovrebbe essere gestito con lungimiranza e rispetto delle regole.
Devo dire, da uomo di Sinistra o Comunista, che spulciare nelle beghe del Consiglio Comunale e renderle pubbliche, è un dovere di qualsiasi Consigliere comunale, regionale ecc…, come dovrebbe essere dovere di ogni buon Cittadino. Riguardo al Festival, anche  la questione morale sollevata da Bernelli è cosa giusta ma molto, troppo ben coordinata in una tempistica,
che è parallela alla  partita a scacchi che sta lacerando il PDL nazionale
Le “cariche multiple” imposte alla Fondazione dalla politica sono un cattivo Costume, cose che fanno rosicare proprio per la naturalezza con cui vengono imposte, ma sono  niente di fronte al folle Piano Regolatore presentato al Popolo e votato dagli ultimi Consigli comunali alla faccia della questione morale e a proposito della quale mi chiedo: come ha votato Bernelli? in occasione del varo degli apprezzatissimi Piani Regolatori ultra cementificatori che tanto male stanno facendo e faranno a tutta Spoleto.
Piani che impediranno la rinascita del Centro storico, piani che prevedono unità abitative, in una sottospecie di edilizia agevolata, per centinaia di migliaia di persone, quando a Spoleto siamo nemmeno quarantamila.
rischiando di relegare l’ ultra sponsorizzato Granducato nella cricca delle Città che non hanno niente da dire, dette pure ricche città storiche che muoiono, svuotate degli abitanti..