Grande successo per “Al di là del sentiero”, l’omaggio al Prof. Stelvio Sbardella (foto)

 

Grande successo per “Al di là del sentiero”, l’omaggio al Prof. Stelvio Sbardella

Grande successo di pubblico ieri, nella Biblioteca “G. Carducci” di Palazzo Mauri, per l’omaggio al Prof. Stelvio Sbardella intitolato “Al di là del sentiero”.
Come ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Spoleto Danilo Chiodetti – che ha condotto e partecipato anche come relatore dell’evento -, “Al di là del sentiero” è più di una citazione: “È una chiave di lettura: rimanda al suo romanzo, ma anche all’idea di un viaggio che continua, un percorso che, anche dopo la scomparsa, trova nuove forme per restare, per parlarci ancora.”
“Un ricordo a un uomo” ha continuato il vicesindaco “che ha saputo raccontare, con grazia e ironia, le radici di questa terra e il valore delle relazioni, traducendo tutto in parole vive, teatrali, poetiche.”

È stato omaggio corale, fatto di tante voci: amici, colleghi, familiari e lettori, che hanno dato corpo a un ricordo ricco e sfaccettato.

La serata è iniziata con un breve tratto biografico di Stelvio Sbardella narrato dallo scrittore folignate Franco Bosi. Dall’introduzione di Chiodetti: “Nato e cresciuto in questa terra, Stelvio ha saputo trasformare le sue origini contadine in linguaggio letterario, i suoi anni di insegnamento in un’officina narrativa, il suo amore per la lingua in una scrittura autentica e universale.
Romanziere, poeta, drammaturgo, ma prima di tutto un maestro: non solo nelle aule, ma nella vita.”

Antonietta De Santis ha letto poi la lettera scritta da Sbardella come introduzione del suo romanzo per ragazzi “Al di là del sentiero dei Pioppi”, una lettera – molto attuale – indirizzata a un suo ipotetico giovane lettore.

Giampaolo Giacomini, invece, ha letto un suo personale ricordo dell’infanzia e adolescenza trascorsa col suo amico fraterno Stelvio.

“Ode a lu paese mia”, una delle composizioni più emblematiche di Stelvio Sbardella, che racchiude l’amore per il luogo d’origine, la nostalgia e la tenerezza per ciò che resta è stata letta da Chiodetti stesso. Sempre il vicesindaco ha letto poi un estratto della commedia “Lu tesoru de mamma Nunzia” commentando: “Stelvio amava profondamente il dialetto, la cultura popolare, la comicità intelligente e la sua commedia ‘Lu tesoru de mamma Nunzia’, ne è una testimonianza.
 In essa troviamo anche un riferimento delicato ma incisivo alla seconda guerra mondiale e alla violenza vissuta e osservata attraverso gli occhi del popolo.”

Molte risate poi con la lettura delle poesie dialettali “’Ngilinetta mia” e “Lu jiampecone” interpretate rispettivamente da Lanfranco Ventura e Maria Luisa Bocci e della coppia Alessandro Bocci ed Elvira Berzolari.

Di tono diverso invece la lettura della poesia “Tomassinu”, interpretata da Lanfranco Ventura, e del testo “Emigrante” letto da Antonietta De Santis.

A Maria Lucia Fabi invece è stata affidata la lettura dei ricordi di Giuseppina, sorella di Stelvio, per aiutare il pubblico presente a scoprire nuove sfumature della personalità di suo fratello.

Prezioso l’intervento della professoressa Elena Laureti, presidente del Centro Studi Frezzi, che ha regalato il ricordo della bella esperienza teatrale avuta con Stelvio nel 2009 grazie alla riduzione del poema Quadriregio di Federico Frezzi. La Prof.ssa Laureti ha insistito molto sulla bravura e sulla elevata cifra culturale di Sbardella che ha saputo ridurre un poema didascalico allegorico scritto in volgare e di oltre 12mila versi composto tra la fine del Trecento e i primi anni del Quattrocento.

E’ stata proiettata poi una clip video tratta dalla sua ultima commedia, “Ugo per sempre” messa in scena postuma nel 2016, a pochi mesi dalla scomparsa di Sbardella avvenuta, lo ricordiamo, il 23 marzo di quell’anno.

Infine, Maria Lucia Fabi, ha letto “Filiciola”, una poesia piena di dolcezza e nostalgia.


Un omaggio che ha fatto ridere, riflettere e commuovere, proprio come era nello stile artistico del Prof. Stelvio Sbardella.

Il vicesindaco Danilo Chiodetti ha chiuso la serata ringraziando tutti i presenti “per aver condiviso questo momento con cuore aperto.” Ha ringraziato 
gli amici e i colleghi che hanno accompagnato il pubblico con le loro voci e ricordi. Ha ringraziato i famigliari, la figlia Talia, la sorella Giuseppina presenti tra il pubblico. 
Ha ringraziato il nipote Jacopo per aver messo insieme le persone e le voci che hanno dato vita all’omaggio a suo zio. Ha ringraziato la Biblioteca “Carducci” per l’ospitalità e l’Amministrazione Comunale per il sostegno concreto e convinto dell’iniziativa.
“
E grazie soprattutto a Stelvio,” ha detto infine Chiodetti “che continua a parlarci e a sorriderci ‘al di là del sentiero’”.

Chiodetti ha anche annunciato che si sta adoperando con l’Amministrazione per far sì che, passati i dieci anni dalla scomparsa, venga dedicata una piazza o una via o un largo allo scrittore, poeta e commediografo Stelvio Sbardella proprio nel suo tanto amato paese natale, Baiano.

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