La magia di Emma Dante conquista il Teatro Romano

emma dante

Messaggio di dolore come protagonista della seconda serata

Nella serata di ieri, venerdì 21, è stato il turno de “I Messaggeri”, secondo spettacolo della 63° Edizione del Festival. Il palco per questa serata è stato il Teatro Romano, che con la scenografia essenziale lasciava il campo alla struttura classica, estremamente suggestiva.

Quest’opera è nata dalla mano di Emma Dante (drammaturga e regista siciliana già nota all’ambiente del Festival), che ha voluto paragonare I Messaggeri mitologici di Sofocle ed Euripide ai Messaggeri della Protezione Civile che ogni giorno per quasi quattro mesi ci comunicavano ogni numero della Pandemia, tra infetti e morti.

É stato proprio il tema Covid a dare inizio alla serata, poiché la regista ha deciso di  lanciare un messaggio a favore dei colleghi del mondo dello spettacolo. Questo perché a tutti coloro che lavorano in quel settore non è stata data garanzia alcuna, trovando così difficoltà nel poter ripartire.

A seguito hanno fatto il loro ingresso i Fratelli Mancuso (due fratelli nati in Sicilia e stabilitisi dopo anni a Città della Pieve) che sono conosciuti per il loro recupero delle antiche tradizioni canore e musicali della loro terra natale. I fratelli uniti in un abbraccio, hanno creato un’atmosfera particolare, in cui a tratti si percepiva dolore, tutto ciò grazie alle loro voci.

Hanno preso la scena poi i cinque attori in sedie a rotelle, completamente rivestiti di bianco che con movimenti spasmodici hanno preso colore, per essere poi costretti a tornare a crogiolarsi nel lutto e nel pianto. Erano i Messaggeri del Dolore, coloro che hanno dato il via ad un susseguirsi dei vari portavoce dei miti, alternati fra loro con la musica dei Mancuso.

Sono state citate le storie delle Baccanti, di Medea, di Edipo, per finire con Eracle.

A termine  le impressioni del pubblico sono state abbastanza contrastanti, forse perchè il tono della storia, oltre ad essere di tristezza e compianto, è stato senza dubbio provocatorio e controverso.  Svariati minuti di applausi hanno concluso un altra serata di magia di questa 63° edizione del Festival.

 

Eleonora Simonetti