Spoleto, trascritto in documento informatico il catalogo storico dei pubblici manifesti della città

Più di 1800 voci tra documenti, avvisi, ordinanze, locandine. La mostra dei manifesti a Palazzo Mauri prorogata fino a venerdì 2 ottobre

Un catalogo di 1809 voci che raccoglie parte delle migliaia di manifesti, di avvisi e di documenti della Spoleto tra il 1895 e il 1915, un elenco annotato e commentato di una preziosa testimonianza cartacea e tipografica. L’elenco, conservato alla Biblioteca Carducci di palazzo Mauri, è stato trascritto in documento informatico: un’operazione che rientra nelle azioni di sistemazione e valorizzazione del patrimonio storico della Biblioteca effettuata durante la fase del lockdown.

Una selezione di quei manifesti è stata esposta per la prima volta al pubblico, sabato scorso, alla Biblioteca Comunale di Palazzo Mauri in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days). La mostra è stata prorogata fino a venerdì 2 ottobre secondo i seguenti orari della biblioteca: lunedì dalle 15.15 alle 18.15, martedì e mercoledì dalle 9.45 alle 12.45, giovedì dalle 15.15 alle 18.15, venerdì dalle 9.45 alle 12.45.

Il lavoro di catalogazione di annotazione dei manifesti pubblici è stato per anni uno degli impegni di Rinaldo Gherghi, un insegnante di lettere, direttore della Carducci, definito «il vero padre della biblioteca» di Spoleto. Si deve a lui e poi a suo figlio Arnaldo se possediamo un elenco dettagliato, completo di osservazioni e commenti, dei pubblici manifesti e avvisi della città a cavallo tra il IX e il XX Secolo. Grazie a riferimenti incrociati e alla ricerca immediata e testuale dei contenuti delle migliaia di manifesti si può ripercorrere la storia civile, sociale e culturale di Spoleto, dagli avvisi e dalle ordinanze della Giunta Comunale alle riunioni e alle adunanze dei cittadini e delle associazioni, dai documenti delle elezioni politiche alle manifestazioni culturali, dalle notizie sugli interventi e le opere pubbliche alle occasioni di svago e alle pubblicità dell’epoca.