Ospedale di Spoleto: i cestini per i rifiuti sono certi, ma i servizi no
Continua a far discutere il futuro dell’ospedale di Spoleto, dopo l’uscita del direttore generale dell’Asl Fratini sul dipartimento di robotica del San Matteo e i dubbi sull’assegnazione dell’incarico di coordinatore al giovane chirurgo Patriti.
Di seguito l’intervento del Tribunale del malato:
Nel corso degli ultimi mesi il Tribunale del malato ha partecipato a tutti gli incontri promossi dal City Forum in difesa dell’Ospedale.
Alcuni di questi incontri hanno visto la presenza anche di rappresentanti delle istituzioni, sempre sensibili, almeno a parole, ai tanti problemi posti sul tavolo e sempre, di conseguenza, disponibili alla loro soluzione ma,di concreto, non è stato fatto nulla, anzi il declassamento del San Matteo , col passare del tempo, sembra sempre più concretizzarsi.
Il nostro Presidio ha perso, in maniera irrimediabile, diversi primariati. Alcuni, è vero, sono stati, dopo le reiterate proteste delle associazioni, riconfermati, seppure con modalità che lasciano un po’ di amaro in bocca.
Non è un mistero, né un peccato mortale dichiararlo, che Spoleto avrebbe preferito primari giovani, (oltre che, naturalmente, competenti). Un conto, infatti, è avere un quarantenne alla guida di un reparto, un conto è avere chi è prossimo alla pensione. Non è in discussione il criterio della capacità, che deve sempre essere sovrano, ma quello dell’opportunità. E’ estremamente difficile che un’azienda pubblica che voglia rilanciarsi, si affidi a dirigenti sulla strada della quiescenza. Del resto gli “anni d’oro” del San Matteo sono stati il frutto del lavoro di Primari che avevano poco più di quarant’anni come, tra gli altri Cocca, Casciola, Ercolani, Miele.
Queste scelte, quindi, avvalorano il sospetto che si voglia facilitare in ogni modo il ridimensionamento del nostro Presidio. Ridimensionamento che , secondo la lettera del portavoce Cityforum Grifoni, è, ormai, in dirittura d’arrivo (anche perché le elezioni ci sono state e, quindi, non ci sono più le preoccupazioni preelettorali).
La delibera che egli cita, la 530 del 27 maggio, è molto illuminante da questo punto di vista perché si intravede, nella stessa, il concreto pericolo che, con la scusa dell’istituzione della robotica, intendano togliere al nostro Ospedale la Chirurgia Generale e questo costringerebbe gli spoletini a recarsi a Foligno anche per una semplice appendicite.
Si avvererebbe così il sogno, accarezzato da tempo, dei nostri vicini folignati: decidere, senza mezzi termini, del Presidio di Spoleto ignorando il fatto che l’operatività del nostro nosocomio può competere, in termini di efficienza e di economia, con quella dei migliori Ospedali della nostra Regione.
Quanto poi alla robotica leggiamo, quasi increduli, sulla stampa locale che il Direttore Generale avrebbe dichiarato pubblicamente di sospendere la delibera di istituzione della struttura semplice di robotica perché il dott. Patriti ha prodotto ricorso contro l’esito del concorso per il Primariato di Chirurgia Generale.
Ma questo è inaudito! Il Direttore generale pensa forse di poter togliere ad un cittadino il diritto legittimo di tutelarsi facendo ricorso alla Legge? Cosa pensano le Istituzioni ed i politici di questo arbitrio? Cosa pensa la Presidente Marini che ha pubblicamente affermato di voler essere la rappresentante per il territorio spoletino? Il T.D.M., unitamente alla città, attende una risposta al più presto.