Caritas: Emporio della solidarietà e Ambulatorio medico

Convegno Caritas 1Operatori delle Caritas parrocchiali dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia a convegno. Sono state oltre  duecento le “sentinelle della carità” che hanno accolto l’invito dell’arcivescovo mons. Renato Boccardo e del direttore della Caritas diocesana avv. Giorgio Pallucco.

L’incontro di Cannaiola è stato avviato dalla Lectio divina tenuta dal Vescovo sul Vangelo di Marco (capitolo 7, versetti 24-30) dal tema “Fede e compassione”. Analizzando il testo evangelico, mons. Boccardo ha tratto quattro insegnamenti per gli operatori della Caritas:  compassione, forza della fede,  forza della parola umana e forza della decisione di Gesù.

Dopo la Lectio divina dell’Arcivescovo, il prof. Ignazio Punzi, collaboratore di Caritas Italiana per la formazione degli operatori dei Centri di ascolto, ha parlato di: “Il tempo della crisi o il tempo della speranza? Il ruolo del volontario Caritas”. Operatori che svolgono un servizio  fondamentale e strategico anche per l’ascolto, funzione molto complicata.

Punzi ha detto: «A chi si rivolge in Caritas e chiede di essere ascoltato noi dobbiamo dire: “tu per noi esisti e hai dignità”. Dobbiamo fare silenzio, mettere da parte le nostre parole, e dire a chi ho dinanzi, “entra”. Per far ciò è indispensabile un sussulto di umanità da parte delle comunità cristiane, consapevoli che il momento di fragilità è una grande opportunità che fa capire come ciascuno ha un grande bisogno dell’altro e come una società basata sull’individualismo non può sussistere

Al termine del convegno ha preso la parola il direttore della Caritas Pallucco, che ha ricordato ai presenti le attività della Caritas. «Siamo una piccola Caritas diocesana ma nel 2013 abbiamo distribuito alimenti, una volta al mese, a 427 famiglie».

Pallucco ha, poi, illustrato ai presenti alcune novità: in questi ultimi mesi la Caritas diocesana ha ricevuto offerte di collaborazione da parte di soggetti istituzionali desiderosi di aprirsi al territorio e di contribuire ad affrontarne i problemi legati alla povertà. «Insieme a Confindustria Spoleto-Valnerina, al Lions Club Spoleto e ad alcune famiglie del territorio – ha detto – abbiamo iniziato a lavorare ad un progetto, di lungo-medio periodo, per la realizzazione di un Emporio della Solidarietà. Si tratterà di un luogo – ancora da individuare – ove ci saranno scaffali, frigoriferi, carrelli, buste della spesa, casse e naturalmente prodotti alimentari. Si farà spesa senza soldi, con una tessera a punti nominale pre-caricata, di durata temporale limitata in base al numero di componenti il nucleo familiare. All’emporio si prenderà solo ciò di cui si ha realmente bisogno».

Un altro progetto illustrato da Pallucco è quello dell’Ambulatorio medico della Carità: «Sono sempre di più coloro che ci chiedono aiuto per pagare i farmaci, i ticket sulle prestazioni specialistiche e sulle analisi del sangue, per le spese di viaggio e alberghiere dovute a ricoveri di familiari fuori regione. Tra non molto – afferma il direttore della Caritas – sentiremo parlare anche di povertà sanitaria. Vogliamo chiedere ai medici del territorio di mettersi a disposizione per visite generiche e specialistiche in favore di chi non ha la possibilità di pagarsele o che non può aspettare i molti mesi cui l’accesso al sistema pubblico a volte ci costringe. Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma solo offrire un’opportunità in più a chi è nel bisogno, certi che non deve essere dato per carità ciò che spetta per giustizia. L’ambulatorio potrebbe sorgere, stiamo valutando alcune possibilità, in parte dei locali dell’ex dormitorio, situati sopra il magazzino della Mensa della Misericordia».

In ultimo, Pallucco ha segnalato «una piccola ma importante iniziativa che vede coinvolta la Caritas insieme agli studenti dell’Istituto Industriale di Spoleto. I ragazzi hanno realizzato un progetto di recupero di materiale di scarto, precisamente 700 bottiglie di plastica, e vi hanno coltivato radicchio. Ogni settimana donano alla Mensa della Misericordia una cassa di radicchio. Non può non far piacere – conclude il direttore della Caritas – che le giovani generazioni si siano mostrate sensibili al tema del recupero, riuso, riciclaggio dei rifiuti e a quello, non meno importante, dell’attenzione ai più deboli».