Le suore di Spoleto protagoniste di un nuovo calendario

148900288--330x185Le suore di Spoleto protagoniste di un nuovo calendario

“E’ importante la vostra presenza a Spoleto, come nelle altre città dell’Umbria dove operate, perché il lavoro di assistenza che viene svolto all’interno delle vostre case è un esempio di grande valore ed un segno di solidarietà e di inclusione di cui oggi abbiamo grande bisogno”.

Queste le parole del vice sindaco Maria Elena Bececco, intervenuta oggi alla conferenza stampa di presentazione del calendario Po.Tre.Mo. 2015 dell’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto. Un progetto che coinvolge le tre case dell’Istituto (Villa Nazzarena a Pozzuolo Umbro, Casa “Monsignor Pietro Bonilli” di Trevi e “Villa Don Pietro Bonilli” a Spoleto), impegnate nell’assistenza alle persone disabili.

“Ogni progetto che portiamo avanti – ha dichiarato Gloria Tedeschi, educatrice dell’Istituto di Spoleto – segue un percorso terapeutico preciso. Quest’anno abbiamo lavorato insieme, nelle tre case dell’Istituto, al racconto delle attività svolte nel corso dei mesi, con una particolare attenzione alle sensazioni che queste hanno suscitato nelle persone seguite nelle tre case”.

Il calendario Po.Tre.Mo., infatti, indica le residenze di Pozzuolo Umbro, Trevi e Montepincio, luoghi da cui origina il racconto, in un alternarsi di foto e scritti brevi sul tema “La vita tra gioco e lavoro”.

“Lavoriamo – ha spiegato Maria Assunta Pierotti, psicologa dell’Istituto – affinché la collaborazione anche con il Comune e gli uffici del sociale sia sempre più stretta. In un momento di difficoltà economica, dobbiamo essere in grado di continuare a mantenere alta la qualità dei servizi e dell’assistenza”.

Presenti in conferenza stampa anche la Madre Superiora di Villa Don Pietro Bonilli di Montepincio Suor Luciana Bello, che ha voluto ricordare l’impegno delle Suore della Sacra Famiglia presenti a Spoleto dal 1888, e Mons. Luigi Piccioli, vicario generale dell’Archidiocesi, che ha parlato, riferendosi al lavoro svolto nelle tre case dell’Istituto, di “un presente fruttuoso e importante in grado di far raccogliere i suoi frutti per sempre”.