Spoleto, continuano le proteste contro il Covid Hospital (e non solo)

proteste

Una significativa presenza per la salvaguardia integrale di tutti i servizi preesistenti in ospedale, ma anche focus su scuola e trasporti

Lo sciopero generale dell’Unione Sindacale di Base su sanità, scuola e trasporti pubblici che ha avuto luogo ieri davanti al San Matteo degli Infermi, ha avuto l’obiettivo di rilanciare la lotta per l’immediato ripristino di tutte le attività dell’ospedale cittadino, oggi cancellate dalla decisione del governo regionale che lo ha trasformato in ospedale Covid.

Una significativa presenza popolare e gli interventi delle associazioni che si sono battute con più coerenza per la salvaguardia integrale di tutti i servizi preesistenti, hanno fatto del presidio di oggi il punto di partenza della mobilitazione di quella parte della città che non intende affatto mollare e accettare lo stato di fatto, in attesa che diventino reali le promesse della governatrice Tesei.

“L’impegno – si legge nella nota stampa – è stato di continuare coordinando al meglio le forze e alzando il livello della lotta con iniziative che non potranno ignorare. Quello che accadde quasi venti anni fa con la centrale a biomasse di Santo Chiodo sta lì a dimostrarlo. Ospedale, sanità pubblica ma non solo, nelle motivazioni dello sciopero USB. Scuola e Trasporto Pubblico Locale sono due altri nodi sociali per quella parte di popolazione povera o impoverita, che ha perso il lavoro o è costretta a lavori sempre più pesanti, con salari insufficienti o da fame in tempi di covid. La lotta è una sola, vincere sull’ospedale e sulla sanità pubblica vuol dire fare più forte la lotta per garantire i servizi sociali fondamentali e i diritti dei lavoratori”.

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