Ipotesi Covid hospital, Ora Spoleto: “Preoccupazione giusta ma non parliamo di lazzaretto”

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Riceviamo e pubblichiamo da Ora Spoleto, in consiglio comunale con Luigina Renzi, la reazione all’ipotesi Covid hospital

Diciamo subito che siamo contrari a quest’uso della parola “lazzaretto” di manzoniana memoria, citata dal Sindaco De Augustinis e da certi capipopolo che con richiami grotteschi alle “barricate” cercano di sfruttare la giusta preoccupazione dei cittadini. Invitiamo tutti al rispetto di quanti sono morti a causa del virus, degli anziani ammalati, di chi sta tra la vita e la morte appeso al tubo di un ventilatore. Queste persone sono degli ammalati, dei degenti che hanno pieno diritto a un’assistenza completa e qualificata, e non degli “appestati” che devono essere tenuti a distanza. Spaventare la gente con parole che rimandano ai bui tempi del medioevo significa cercare consenso mediatico con facili scorciatoie politicamente irricevibili. Ci auguriamo che le donne e gli uomini di Spoleto, sempre molto altruisti e vicini a chi soffre, sappiano scacciare dalla loro coscienza certe immagini create ad arte per spaventarli.
Il coronavirus può contagiare chiunque, può dare una malattia anche grave, ma come molte altre, soprattutto oggi, può essere curata e contenuta con una attenta predisposizione di tutte le difese sanitarie che conosciamo.

Nella nostra opinione, tutte le strutture sanitarie regionali devono fare la loro parte per fronteggiare il coronavirus, quindi anche Spoleto non può sottrarsi a questa ‘chiamata alle armi’ contro un male comune, che non ha certo risparmiato la nostra cittadinanza. Ma vogliamo difendere con forza i nostri presidi sanitari, l’ospedale e i servizi territoriali che, nella gestione della pandemia, sono ancora più determinanti. Non vogliamo che l’utilizzo dell’Ospedale di Spoleto come struttura COVID diventi il grimaldello per svuotare il nosocomio dei servizi importanti. Portare via questi servizi significa poi non riportarli mai più a Spoleto? Questo sarebbe inaccettabile!
Aver imposto questa decisione sopra le teste di tutta la Giunta, del Sindaco, di tutto il Consiglio Comunale, e quindi di noi cittadini tutti, non fa assolutamente ben sperare. Nello stesso tempo deprechiamo l’atteggiamento di questa amministrazione comunale a trazione leghista, dello stesso colore di quella seduta a Perugia, che non sa colloquiare nemmeno con i suoi più vicini rappresentanti politici. È troppo comodo parlare di “amici e nemici”, fare la maggioranza e l’opposizione al tempo stesso. La Governatrice e l’Assessore regionale alla sanità sono amici o nemici della città di Spoleto?
Una esortazione al Sindaco, se è, come afferma, preoccupato per il futuro dell’ospedale: si faccia sentire presso la Regione, imbastisca un dialogo, si faccia valere, lui e la Lega locale, i Fratelli d’Italia, Forza Italia e tutti quelli seduti sugli scranni della maggioranza. Come opposizione noi ci siamo, faremo qualsiasi cosa per il bene della città.
La Giunta Regionale deve garantire pubblicamente che la decisione presa, non concordata con le istituzioni della città, non comporti la soppressione dei reparti e dei servizi sanitari presenti, che si risolva in un depotenziamento della struttura . Inoltre chiediamo di sapere se si pensa di utilizzare gli spazi di degenza attuali o di predisporre strutture temporanee .
Stanno per arrivare i soldi del Recovery Fund anche alle regioni; Il Sindaco e la giunta di Spoleto presentino progetti, chiedano atti precisi affinché queste risorse vengano impiegate per migliorare la sanità cittadina: è quello il loro compito, non di fomentare veleno e discordia tra i cittadini.

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