Un ricordo del Prof. Stelvio Sbardella a 4 anni dalla scomparsa

In questi giorni di caos, in questo periodo di sospensione, ansia e apprensione, ma anche di comportamenti umani che mai avremmo pensato di vedere, sentire o vivere, spesso mi ritrovo a chiedere che cosa ne avresti pensato di tutto ciò. Mi domando come l’avresti vissuta e come, poi, l’avresti raccontata. Di sicuro ne avresti scritto qualcosa: una poesia, una commedia, un romanzo o forse anche solo una battuta. Probabilmente avresti colto il lato più tragicomico della vicenda magari raccontando di quelli che dalla finestra fotografano chi va a correre o di quelli che vanno a fare la spesa tutti i giorni come se non fosse successo niente oppure di quelli che, al contrario, hanno riempito le dispense di cibo in scatola come s’era visto solo nei film apocalittici. Ecco, ora che la sceneggiatura di lungometraggio sull’apocalisse sembra essere diventata realtà, tu non ci sei per raccontarla, per farci ridere a una cena o da un palco oppure da dietro una cattedra. In ogni caso, ovunque tu sia, continua a scrivere, ad andare a tartufi e a pesca, rigorosamente a galleggiante perché, come mi dicesti quella volta: “gli ultimi romantici rimasti sono i pescatori a galleggiante”.

Ciao Zio.

Jacopo

Il professore Stelvio Sbardella ci ha lasciato all’età di 66 anni, il 23 marzo 2016, dopo una lunga battaglia contro un male che lo affliggeva da tempo.
Originario di Baiano di Spoleto e a lungo residente nella zona del folignate, è stato un importante insegnante di italiano, storia e filosofia. Ma non solo, il professor Sbardella è stato anche molto altro. E’ stato uno storico e anche un prolifico scrittore e poeta, tra le sue opere ricordiamo: “Il pianeta di Oca Oca”, “Celestino 5.: il papa eremita”, “L’amore tagliato : storia di Eloisa e Abelardo”, “Lu gallu feta: poesie in dialetto spoletino”, “Al di la’ del sentiero dei pioppi”, “‘Na parlata che non more mae : poesie dialettali”, “Agra vita migrante: un emigrante italiano nell’Europa degli anni’60-’70”, “Sillabe al vento” e “Il Predicatore scalzo: San Bernardino da Siena, il santo che scuoteva le coscienze”.
Numerosissime poi le commedie delle quali è stato autore e, a volte, anche attore. Per citarne solo alcune: “AMMENE”, “LU TESORU DE MAMMA NUNZIA”, “SEMO TUTTI COMMENDATÒ” ,  “BOCCACCIO MIA”, “LA VIOCCA” e “Convivio d’Amor e d’ Inquintana”.
Era soprattutto, nel ricordo di chi lo ha conosciuto, una persona stupenda e amata da tutti.

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LA SCANTAFA(V)OLA di Stelvio SBARDELLA

“Natale al fronte” recitata dall’autore (dal min. 6.47)

Danilo Chiodetti legge alcune poesie tratte dal libro “Lu gallu feta: poesie in dialetto spoletino” di Stelvio Sbardella:

6 Responses

  1. Grande Amico e indimenticabile persona che, ovunque, ha lasciato un ricordo di sé

  2. … Caro Stelvio, in questo momento storico così difficile, tanti ricordi insieme illuminano la mia mente.. E la tua onestà, poesia, generosità e il tuo sorriso mi scaldano il cuore
    un dolce abbraccio

  3. Oltre a tutto, che era tanto e gratificante, mi mancano le gran camminate sul monte Pale a cercare tartufi. Non li abbiamo mai trovati però andava bene lo stesso. Una colazione e si tornava a casa , soddisfatti ugualmente. Ciao amico mio.

  4. Grande prezioso delicatissimo Amico

  5. Sono dei video bellissimi il ricordo del mio carissimo Prof Stelvio Sbardella sempre nel mio cuore ❤️Grazie per esserci stato!

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