Spoleto, l’assessore Flavoni sulla questione del polo scolastico di San Paolo

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“Abbiamo agito nell’esclusivo interesse della città, evitando che venisse realizzato un progetto sbagliato” ha detto l’assessore

“Abbiamo agito nell’esclusivo interesse della città, evitando che venisse realizzato un progetto sbagliato”. Torna sulla questione relativa alla revoca dei finanziamenti per la realizzazione del Polo scolastico nell’area di San Paolo, l’assessore all’urbanistica Francesco Flavoni.

“Avremmo avuto una struttura sottodimensionata, soprattutto rispetto alle potenzialità della Dante Alighieri, costruita in una zona assolutamente non ottimale e problematica. Parliamo dell’utilizzo di risorse pubbliche e non possiamo, come amministrazione, avallarne l’impiego quando alla base ci sono progetti che non hanno fatto e non fanno l’interesse della Città. Questo pensiero era stato anche espresso, in un primo momento, dal sindaco dell’epoca del sisma”.

“Quello che veramente riteniamo paradossale – ha aggiunto l’assessore Flavoni – è il comportamento del Commissario Piero Farabollini, che oggi avrebbe esternato alla stampa l’idea di far carico al Comune dei costi di progettazione, pur avendo fin dall’inizio condiviso con l’amministrazione non solo la scelta della ricostruzione delle scuole in loco, ma anche la filosofia di fondo, ossia la volontà di far sì che la Dante Alighieri e il Prato Fiorito tornassero ad essere luogo di aggregazione sociale e volano dello sviluppo del centro storico. Una simile richiesta riceverebbe in tutte le sedi la più ferma opposizione”.

“A condivisione della linea del Comune hanno fatto seguito dichiarazioni pubbliche e rassicurazioni, da parte dello stesso Commissario, rispetto alla riassegnazione dei fondi”.

“Purtroppo però, nonostante le molteplici rassicurazioni avute e i solleciti fatti, l’immobilismo della struttura commissariale ci ha obbligato a valutare anche altre possibilità. Nelle scorse settimane, insieme al Sindaco, abbiamo incontrato l’assessore Bartolini e l’architetto Alfiero Moretti per l’Ufficio Speciale della Ricostruzione (USR) Umbria per valutare l’opportunità di accedere al finanziamento attraverso fondi del Ministero dell’Istruzione, università e ricerca (MIUR). Strada questa percorribile, ma che presenta un unico vincolo: per potervi accedere è necessario che gli interventi sulle due scuole non siano finanziati altrimenti. Di qui la richiesta di definanziamento fatta dall’USR regionale e il conseguente indirizzo del Comune di presentare la domanda a valere sul bando del MIUR”.