Scongiurata la possibilità di una nuova chiusura del tratto Norcia-Ascoli

Si è svolta martedì 27 una riunione in prefettura ad Ascoli Piceno con Anas, alla presenza del Prefetto Dott.ssa Rita Stentella; del Prefetto di Perugia, Dott. Claudio Sgaraglia; di rappresentanti del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e del Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno accompagnato dagli assessori Giuliano Boccanera e Giuseppina Perla, del Sindaco di Cascia Mario De Carolis oltre ai rappresentanti degli enti marchigiani interessati. Riunione ancora una volta convocata su richiesta del comune di Norcia avanzata con un appello al Prefetto di Perugia che insieme al Prefetto Stentella si è speso molto a supporto delle ragioni dei territori interessati.

sul tavolo la situazione della viabilità da norcia in direzione marche ,tematica che definire solo strategica x il presente e futuro dalla comunità nursina appare come una diminutio. l’impegno per il ripristino della SS 685 ammonta a 160 milioni di euro circa a fronte degli 877 previsti per l’intero cratere.

“Finalmente oggi Anas ha presentato un cronoprogramma già sollecitato a gran voce in questi mesi e in tutti i tavoli istituzionali a cui abbiamo partecipato – dice il Sindaco Alemanno – . Un cronoprogramma con luci e ombre, ma tant’è e possiamo solo, nonostante le nostre pressanti proteste, prenderne atto. Abbiamo però chiesto e ottenuto la rimodulazione delle fasce orarie nel più breve tempo possibile e l’ apertura H24, concessa solo a partire da aprile 2019, salvo eccezioni, e fino a quella data solo in determinati periodi”.

Scongiurata almeno la possibilità di una nuova chiusura del tratto.

Cinque le fasi individuate da Anas nel cronoprogramma oltre quella che interessa la viabilità attualmente. La prima fase terminerà il 31 dicembre 2018; la seconda il 30 aprile 2019; la terza il 31 agosto 2019; la quarta il 30 settembre 2019 e la quinta ad agosto 2020.

Entro il 31 dicembre 2018 (prima fase) saranno completati i lavori sulla parte bassa della SP 64 e saranno pertanto riviste le finestre orarie.

entro il 30 aprile 2019 (seconda fase) saranno completati i primi lavori sulla SP 129, utili al conseguimento del ripristino delle condizioni di sicurezza per la riapertura H24 dell’intero tratto, salvo particolari esigenze di cantiere.

Entro il mese di maggio 2019 è previsto l’avvio dei lavori del by pass della galleria Cesaronica e del viadotto Rozzi che si concluderanno entro il mese di agosto 2019. Entro settembre 2019 sarà consentito anche l’utilizzo di parte della SS 685. Agosto 2020 infine segnerà la data in cui sarà riaperta anche la galleria Cesaronica ed il viadotto Rozzi, completando così tutti gli interventi previsti per la messa in sicurezza della SS 685.

Tutto ciò deve però ancora superare l’ostacolo rappresentato dalla delicatezza del sito interessato dalla realizzazione del nuovo by pass .

L’area è infatti quella di captazione idrica per buona parte del fabbisogno delle province di Ascoli Piceno e Fermo.

Nei prossimi giorni è previsto il necessario approfondimento geologico per le determinazioni dei fattori di rischio che dovrebbero essere superati con la realizzazione delle opere.

Il 14 gennaio è stato riconvocato il tavolo per le determinazioni finali. l’amministrazione ha ancora una volta rappresentato quale gravissimo danno diretto ed indiretto abbia comportato la gestione fin qui condotta. Il Sindaco Alemanno ha anche dichiarato che “se tempi, costi e modi fossero stati esplicitati nei mesi immediatamente successivi al sisma si sarebbero potute assumere scelte diverse fino a valutare anche un nuovo tracciato”. L’ ing. Soccodato, esponsabile Anas per tutti i lavori dell’emergenza, ha altresì dichiarato esplicitamente di “sentire la pressione del Sindaco di Norcia anche quando non lo sente direttamente” aggiungendo di voler rassicurare tutti i presenti rispetto alla determinazione di Anas di voler garantire risposte adeguate a tutte le esigenze rappresentate ma che purtroppo la mancata applicazione delle deroghe per la gestione degli appalti non consente di dare risposte straordinarie con norme ordinarie. Un problema che purtroppo la comunità nursina conosce molto bene