Maurizio Silvestri, il ginecologo che ha rinunciato all’obiezione di coscienza

Il medico dell’ospedale di Spoleto ha raccontato la sua storia al Caffè letterario 

Il ginecologo dell’ospedale di Spoleto Maurizio Silvestri ha rinunciato all’obiezione di coscienza.

La sua scelta è stata resa nota in occasione della presentazione del libro di Livia Turco, avvenuta nei giorni scorsi al Caffè letterario di Spoleto.

“La mia scelta – ha raccontato Silvestri – è maturata negli anni. Quando ho iniziato la mia professione di ginecologo ecografista avevo scelto di non praticare aborti, era stato un po’ come ‘mettermi alla finestra’ perché pur essendo laico, non cattolico era convinto che comunque c’era tra i colleghi chi si faceva carico del problema.

C’è stato l’incontro con un’ostetrica che dopo 42 anni di servizio al momento di andare in pensione mi ha raccontato di aver visto tante donne morire di aborto clandestino. Un articolo di Lancet dove vengono riportati dati drammatici: 47.000 casi di morte provocati nel mondo da aborti clandestini, una delle maggiori cause di morte per le donne, mi ha fatto molto riflettere – ha proseguito il medico – e un altro dato statistico mi ha colpito: i Paesi dove le leggi sull’interruzione volontaria di gravidanza sono più permissive, sono anche quelli dove il ricorso all’aborto è in netta diminuzione.

Mi ha molto colpito la notizia che una donna di Padova aveva girato 23 ospedali prima di trovare la struttura dove effettuare l’interruzione, rischiando di non stare entro i 90 giorni previsti dalla legge. Tutte queste considerazioni mi hanno portato a ritirare l’ obiezione, a mettermi in gioco, per non stare più alla finestra”