Spoleto, Hanke spara sulla giunta Brunini.Cardarelli: Quel Gori non andava preso.

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Di seguito il comunicato con il quale Maurizio Hanke rinvendica di aver detto a suo tempo che la nomina di Claudio Gori, il dirigente del settore finanziario, voluto dalla giunta Brunini-Cardarelli, non andava fatta. La suddetta nomina provocò anche diverse lamentele anche da parte di altri concorrenti, Ecco il comunicato.

HANKE  (SPOLETO SI): “LA SENTENZA DEL TAR SULLA NOMINADEL DIRIGENTE GORI CONFERMA LE OBIEZIONI ESPRESSE A SUO TEMPO DAL NOSTRO MOVIMENTO”

 

Maurizio Hanke è intervenuto con una dichiarazione sulla recente sentenza del TAR che annulla la nomina del Dirigente del Comune  Claudio Gori effettuata dalla Giunta Cardarelli. “ La nomina del dirigente del settore finanziario – ha detto Hanke – mostrava, fin dall’inizio, aspetti di dubbia legittimità sul piano formale e per questo il nostro movimento attraverso una presa di posizione del  coordinatore Francesco Grechi, sottolineò immediatamente le proprie perplessità sulla procedura seguita e ne fece oggetto anche di una segnalazione alla Corte dei Conti per le proprie competenze. Oggi, alla luce della recente sentenza del TAR ,– prosegue Hanke – confermiamo il nostro parere negativo su quell’atto della amministrazione comunale e ribadiamo che ogni amministrazione, nel quadro legislativo attualmente in vigore nel nostro paese, non può svincolarsi dal criterio della continuità della pubblica amministrazione. Questo significa – ha aggiunto Hanke-  che le amministrazioni in carica devono necessariamente collegarsi alle scelte effettuate dalle amministrazioni precedenti e non possono derogare al  principio che gli atti amministrativi compiuti e legittimi devono trovare esecuzione da parte degli organi di governo successivi a quelli che hanno effettuato quelle scelte e hanno preso deliberazioni conseguenti”. “ In poche parole – continua Hanke – il criterio dello Spoiling System – che è in vigore in alcuni paesi anglo-sassoni  ove ogni amministrazione può effettuare le nomine  a suo piacimento licenziando le figure dirigenziali scelte dalle precedenti amministrazioni – non può avere esecuzione in Italia  dove gli atti di governo che riguardano la nomina di dirigenti dei settori della amministrazione comunale,  devono inquadrarsi in una cornice di sostanziale continuità  con le scelte operate dalle precedenti amministrazioni . Questo vale a maggior ragione per le scelte che comportano oneri finanziari per la pubblica amministrazione qualora, come nel caso in questione, esistano ed abbiano ancora validità, graduatorie  derivanti da concorsi messi in atto da una amministrazione precedente. Escludere  i  candidati presenti  in quelle graduatorie per la nomina di un  dirigente comporta  ledere diritti di altri candidati selezionati dal concorso precedentenmente effettuato.  E questo è il caso di cui si è occupata la sentenza del TAR”.